Il governo italiano ha sospeso gli aiuti ai palestinesi

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venerdì 21 settembre 2001

È già su vita, su attac modena, su molilli… ma mettiamolo anche qui.

Disarmiamo il terrore
Migliaia di persone sono rimaste barbaramente uccise negli attentati di New York e di Washington. Gli attentatori e chi si nasconde dietro la loro organizzazione sono nostri nemici. Esprimiamo sincero dolore per le vittime ed incondizionata solidarietà alla popolazione colpita. Siamo con loro. Perciò desideriamo che i criminali siano individuati e consegnati alla giustizia. Non sappiamo chi siano e non sappiamo perché abbiano ucciso, ma crediamo che chiunque senta l'angoscia del lutto abbia il dovere di porsi queste domande senza dare risposte affrettate. Lo si deve ai morti e a chi hanno lasciato. Lo si deve sempre a tutti i cittadini del mondo, contro chi li terrorizza e li uccide. Contro il circolo vizioso del terrorismo e delle rappresaglie.

Vogliamo disarmare il terrore. Quello delle organizzazioni terroristiche, di chi le arma e delle banche in cui depositano i loro capitali. Il terrore dei governi antidemocratici e integralisti e quello delle strategie geopolitiche che li insediano. Il terrore delle disuguaglianze, degli embarghi, delle cosiddette 'guerre umanitarie'. Il terrore dei dirottamenti e quello del riarmo.
Crediamo che il terrorismo cresca dove la disperazione ha preso il posto della politica. Crediamo che la rappresaglia militare sia un'arma da sottrarre alla sua forza di propaganda e di consenso. E siamo più che mai convinti che per disarmare il terrore sia indispensabile disarmare i mercati, porre un freno alla dittatura internazionale della grande finanza, di qualunque bin Laden o di qualunque consorzio petrolifero che, come nel caso dell'Unocal americano, contribuisca all'ascesa dei talebani per motivi di opportunità economica.

Non vogliamo più attentati e tenteremo di disarmare chiunque abbia una responsabilità più o meno diretta nel circuito di violenze e di interessi che ha condotto alle stragi dell'11 settembre. Lo faremo studiando e informando, è il nostro modo di portare il lutto. Lo facciamo chiedendo più forza e più democrazia per l'Onu e proponendo - qualora venissero arrestati - di consegnare i nemici dell'umanità a una Corte Penale Internazionale.
Siamo l'espressione di una coscienza politica e civile che tra Porto Alegre e Genova ha costruito la sua nuova geografia. Quelli convinti che un mondo migliore sia possibile.

Attac Modena


Un grazie al nostro piccolo, valoroso timoniere, che alla fine di tanta riunione invece d'intanarsi in birreria o riaccompagnare a casa le attiviste più carine, è tornato a casa, ha aperto il suo portatile e ha buttato giù la prima bozza.
(Io intanto riaccompagnavo a casa un'attivista, mi slanciavo invano su di lei, e poi andavo al Parigi2 a vantarmi cogli amici).
Stasera - ore 21 alla libreria della Festa dell'Unità, se qualcuno vuole venire – devo far presenza a un reading di poesia di Alberto Bertoni e poi prendere un treno per Napoli.
Spero che me la cavo.

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