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martedì 21 giugno 2005

- 2025

Kamikaze d'Occidente

Quando è giugno inoltrato, e al Progetto Duemila si guasta l'ultimo condizionatore, restiamo soli io e la mia Bismoglie al rezzo dei ventilatori, senz'altra alternativa che socializzare.

"Mac, qsto spot però spiegamelo".
"Qsta? È uno campagna Coop del giugno di vent'anni fa: una cliente raccatta un camice e si spaccia per inserviente del supermercato. Lo spirito del 2005".
"Lo spirito del 2005 era spacciarsi per inservienti? Eravate messi così male?"
"Ci sentivamo impoveriti ed avevamo un bisogno disperato di appartenere a una qualsiasi istituzione".
"Un supermercato?".
"L'incarnazione più bonaria del Potere. Niente politica, niente esercito, solo un Marchio. Garanzia, però, di qualità. Come sai il motto del Teopop…"
"…Fu preso da quello della Coop, lo so. «Il Teopop sei tu / chi può darti di più». Non so se valga la pena ricordarlo agli utenti".
"Perché no? Lo spot mostra già quella concezione bonaria del potere, quella retorica partecipativa che lanciò il Teopop come rivoluzione su misura per pensionate e commessi. Poche ciance, mettiti un camice e datti da fare, che ce n'è di lavoro qui! La vecchina col camice fu il nostro Zio Sam".
"Chi è Zio Sam?"
"Lascia perdere, va".


"Parlando d'altro, non mi hai ancora spiegato come ne sei venuto fuori, l'altro giorno".
"No?"
"Eravamo rimasti a quando hai scoperto di avere la classe piena di fallaciani…"
"…che ce l'avevano con me perché pensavano che l'Apocalisse fosse solo un libro della Fallaci, così praticam io stavo abusando di un sacro nome che…"
"Mac?"
"Assunta?"
"Ti-faccio-una-domanda-e-non-devi-alzar-la-voce, ok? Siamo sul luogo di lavoro"
"Non sai cos'è l'Apocalisse".
"Certo che lo so, è un libro della Bibbia. Qllo che parla di quel che succede adesso, gli usastri che fuggono su Marte e tutto il resto".
"Marte è solo una teoria. Ma allora cos'è che non sai?"
"Insomma, qsta Fallaci…"
"Non conosci la Fallaci?"
"Ti avevo chiesto di non alzar la voce!"
"Ah, ma… Fallaci è l'ispiratrice dei fallaciani, no?"
"Sì, tante grazie".
"Si tratta di una famosa giornalista italiana che, quando seppe di essere afflitta da un morbo incurabile, decise che avrebbe messo a profitto il poco tempo a disposizione, e si adoperò in tutti i modi per farsi lanciare una fatwa internazionale. Stile Rushdie, hai presente".
"Lo scrittore indiano perseguitato dagli islamici perché aveva scritto…".
"Una manciata di paragrafi irrispettosi sul Profeta. Per essere sicura, qsta giornalista scrisse ben più di una manciata di lenzuoli editoriali in cui offendeva il Profeta, la sua barba, l'Islam e chiunq le capitasse a tiro. Era appena stato l'undici settembre, ed eravamo tutti molto sensibili su qsti argomenti… in pratica, voleva morire col botto e diventare un martire dell'Occidente. Ché è meglio di farsi venire le piaghe da decubito in una clinica privata, se ci pensi".
"E la gente come reagì?"
"Ah, fu un grande successo mondiale. Ristampe, traduzioni, aggiornamenti…"
"Ma la fatwa?"
"Ecco, qllo resta un mistero. Nessun Imam o Mullah si decise a promulgarla. Passavano gli anni, lei continuava a berciare, e loro niente. Da chiedersi cos'è che avesse fatto di male, per esser snobbata così. Ormai aveva esaurito gli insulti, ma la fatwa ancora non arrivava".
"E poi? Com'è finita?"
"Non si sa bene. Secondo alcuni è volata su Marte… o comunq in cielo… durante la Rapture. Perché viveva a Manhattan, sai, e da lì sono decollati in parecchi. Secondo altri è stata effettivam martirizzata da un Commando islamico. In ogni caso, i suoi testi hanno dato vita a una setta, qlla dei fallaciani, appunto".
"Ma tu, alla fine, come l'hai spuntata?"
"Non te l'ho ancora detto? Mi ha salvato Taddei, sai, il tipo congelato".
"Il clandestino di San Lazzaro? Era lì?"
"Viene lì tutti i giorni, a farsi un corso accelerato di Supernet… è entrato pensando che la lezione fosse finita, proprio nel momento in cui stavano per saltarmi al collo".
"Non ti sarebbero saltati al collo, è solo un'impressione".
"Senti, ne avevo almeno quattro che mi abbaiavano intorno, voglio proprio vedere tu, se…"
"E lui cosa ha fatto? Ha sollevato la cattedra e gliel'ha scagliata addosso? O altre cose da supereroe?"
"Macché, ha cacciato un urlo e lanciato un'occhiataccia, tutto qui".
"Tutto qui. E loro si sono placati. Una cosa molto istintiva. È come se riconoscessero un loro superiore".
"Ci sa fare coi ragazzini".
"Ho scoperto che è un mezzo idolo della facoltà. C'è chi sostiene che abbia già sventato due attentati libici in piazza".
"Attentati libici in facoltà?"
"La gente è pazza, sai".
"Mac, io vorrei che mi spiegassi una volta per tutte chi è Taddei e perché è così importante per te. E per Damaso":
"Ecco, era da un po' che non mi saltavi fuori con Damaso. Te l'ho già detto, Damaso mi aveva assunto per fargli un corso aggiornato di civiltà, poi lui è scappato… ora l'ho ritrovato, non mi resta che ritrovare anche Damaso, e intascare…"
"Trovarlo? Quindi non sai che lo hanno trasferito?"
"Sì? Dove".
"Non lo so di preciso, ho solo sentito… Appennino reggiano, credo".
"Brrr. Ospedale di Bismantova?"
"No, niente ospedale. Hanno scoperto che non aveva una laurea vera in psicologia".
"Qsto si sapeva già. È solo caduto in disgrazia".
"Ma neanche una laurea in medicina. Salta fuori che è un veterinario".
"Tipico".
"Come sarebbe a dire tipico?"
"Tipico Teopop: se c'è un camice in giro che non sta usando nessuno, mettitelo tu. Che c'è un sacco di lavoro da fare".
"Certe volte, sai non ti capisco".
"È perché sono vecchio, Sunta".
"No, secondo me eri fuori già ai vecchi tempi".
"E tu che ne sai, dei vecchi tempi?"
"Me li faccio raccontare".

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