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venerdì 28 ottobre 2005

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L'eternità frattale

Caro Leonardo, è tutto chiaro adesso? Tu non sei reale. Non lo sei più da un pezzo. Sei in un meandro del tuo cervello. Il tuo cervello è pieno di meandri infiniti, in cui Achille può correre in eterno senza mai raggiungere l'orrida tartaruga della morte. Questo è il più grande passo dell'umanità: un passo né avanti né indietro, un passo che si arrotola su sé stesso all'infinito. E ci sono arrivati insieme Tom, Arnold, un sociopatico della Miskatonic, Albert Einstein e molti altri anonimi eroi. Il lavoro di gruppo, non c'è niente come il lavoro di gruppo. Il lavoro di gruppo rende l'uomo superiore a Dio, perché anche se è vero che Dio è onnipotente, d'altronde è Unico, non è in concorrenza con nessuno, molto spesso si annoia e non ha mai fatto un brainstorming, da solo si sentirebbe ridicolo.

Devo spiegarmi meglio? Mediante proiezioni virtuali noi ritardiamo il tempo, o se preferisci: acceleriamo la percezione del tempo. Più la acceleriamo, più tempo abbiamo a disposizione per nuove proiezioni virtuali che lo accelerino ancora di più. Nel giro di qualche anno avremo già vissuto dei secoli. Quando poi avremo secoli a disposizione per ogni minuto secondo, il tempo inizierà ad accelerare iperbolicamente. E non è previsto che si fermi mai, a meno che il tempo non sia composto di singoli atomi indivisibili di tempo. Ma se anche fosse, in una manciata di secondi avremo milioni di anni a disposizione per studiare il problema, vuoi che non troviamo una soluzione?

A questo punto ti chiederai: ma mentre noi ci avvitiamo in una serie infinita di PP, che ne sarà dei nostri corpi su U? Ecco, questo è un problema di cui abbiamo smesso di preoccuparci. È possibile che i nostri corpi continuino a pedalare per qualche decennio; non è improbabile che una carestia spinga i gialli a paracadutarsi sull'America e a mangiare i nostri corpi fritti. Tutto questo è sempre più lontano dal nostro orizzonte. Se la nostra eternità è da qui al tramonto, l'alba di domani è un problema non nostro.

Tutto questo renderà tra breve inutili le pedalate: difatti, quando in un giorno di U ne vivremo dieci o venti in PP(N), basterà qualche centrale nucleare su U a fornirci tutti i kilowatt virtuali di cui abbiamo bisogno in PP(N). Di lì a poco, basterà una duracell su U a scaldare focolari virtuali per millenni. Noi non pedaliamo più all'infinito senza una meta: noi pedaliamo verso la libertà!

È anche vero che pedaliamo su un'infinità di universi: lo richiede la logica frattale della nostra fuga. Ogni PP dev'essere infatti una copia più piccola, ma perfetta, del PP precedente. Per capirci: tuttora il tuo corpo sta pedalando su U. La tua mente, dopo avere per qualche tempo indugiato su PP1 credendo di essere la totalità di Leonardo, si è scissa a sua volta in due: una parte si è messa a pedalare su PP1, e un'altra parte si è ritrovata proiettata su PP2, dove credeva ancora di essere la totalità di Leonardo, mentre invece era solo un quarto. Ma anche il quarto di Leonardo su PP2 si è presto diviso in due: un ottavo è rimasto a pedalare, l'altro ottavo a sognare in PP3, dove si è scisso in sedicesimi, e via, e via. Attualmente c'è una parte di te che sta pedalando in PP1078. È una parte minuscola: un due-alla-millesettantottesima frazione di Leonardo – zero virgola parecchi zero, eppure: ti senti meno vivo del solito? No, questo è il bello.
Mi rendo conto che preferiresti essere la due-alla-millesettantottesima parte che vive ignara nella proiezione successiva, il PP1079. Voglio tranquillizzarti in questo senso: sto per mandarti appunto là, nel luogo da dove provieni. Nella città in cui credi di vivere, con le mogli che credi di aver sposato e i progetti a cui credi di lavorare. Tutte proiezioni – se ci fai caso – vagamente noiose e spiacevoli. E già. Un po' di tedio e dispiacere è fondamentale per accelerare il PP. È il prezzo da pagare per vivere nell'eternità frattale.

Ti starai ora chiedendo chi sono io, e perché dovevo metterti al corrente di tutto questo.
Te lo chiedi?

mercoledì 26 ottobre 2005

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Teoria della Relatività con la Ragazza

Lascia ora (caro Leonardo) che ti introduca a uno dei più grandi benefattori dell'umanità: Albert Einstein.
Anche se nell'unità di tempo ha venduto meno magliette di Che Guevara, Albert ha senz'altro lasciato una più cospicua eredità ai posteri, e non parlo della bomba atomica. No, mi riferisco alle tre teorie della relatività: ristretta, generale, e con le ragazza.
La teoria ristretta (magari ne hai sentito parlare) mette spazio e tempo sullo stesso piano, e assume come costante la velocità della luce.
La teoria generale (questa l'hai sentita di sicuro) dice tra l'altro che energia e massa sono due modi di indicare la stessa cosa: in particolare, l'energia è uguale alla massa per la velocità della luce al quadrato. Ma la più conosciuta – e la più gravida di conseguenze – resta la teoria detta "con la ragazza". Te la recito testualmente, come fu pubblicata sul "Journal of Exothermic Science and Technology", Vol. 1, N° 9 – 1938:

Quando un uomo siede un'ora in compagnia di una bella ragazza, sembra sia passato un minuto. Ma fatelo sedere su una stufa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora. Questa è la relatività.

La teoria, come vedi, stabilisce che la piacevolezza di un'esperienza (P) e la sua durata (T) sono inversamente proporzionali: T=k/P, insomma, dove k è un valore costante che Albert non si prese la briga di calcolare. Non solo, ma siccome non scrisse mai questa banalissima equazione su una lavagna, per tutto il Secolo Breve gli scienziati pensarono che la Teoria Con la Ragazza fosse solo la boutade di un fisico esasperato di fronte all'ennesimo intervistatore che pretendeva di farsi spiegare in cinque minuti perché E=mc2.
I primi a prendere sul serio la Teoria con la Ragazza furono i fisici scritturati da Tom per trovare l'eternità definitiva – come ti dicevo, Tom non sopportava di dover cedere il suo scettro all'entropia, e accarezzava ormai l'idea di fermare il tempo una volta per tutte. Una parola.

L'idea di fermare il tempo (o comunque di rallentarlo molto) non era nuova. Ne aveva parlato per primo un fisico usastro, Freeman Dyson, addirittura nel 1979. Ma a quel tempo l'immortalità sembrava un problema lontano, e le ipotesi di Dyson non avevano avuto molto seguito. La teoria della relatività ristretta sembrava offrire un appiglio: essa sostiene che il tempo rallenta man mano che ci si avvicina alla velocità della luce. Già, peccato che anche la massa aumenti, proporzionalmente: fino a raggiungere il punto di vista della luce, per cui il tempo è uguale a zero (quindi è fermo? mah), e la massa è uguale a infinito.

"Lasciamo perdere", disse a questo punto Tom. "Io voglio fermare il tempo, non prendere peso. Trovatemi un sistema per bloccarmi il tempo senza aumentarmi la massa".

Che modi, eh? Già, ma ormai era abituato a ottenere tutto quello che chiedeva. E anche stavolta i fatti gli diedero ragione, la sera che un membro del comitato scientifico, in seguito a un mix sballato di alcaloidi e anfetamine, iniziò a riflettere sulla Teoria Con la Ragazza. E se Albert non avesse scherzato? Se la Teoria fosse verificabile sperimentalmente?
"Allora avremmo trovato un sistema per rallentare il tempo: rendendolo spiacevole".
Un'ipotesi di questo tipo, lo capisci da te, non poteva andare a genio a Tom. Tanto più che se la teoria funzionava l'immortalità (T=infinito) sarebbe venuta a coincidere con la massima spiacevolezza (P=0). Un bel guaio. Però valeva la pena di lavorarci su.

Passò qualche mese di frenetica attività di laboratorio, finché alle teste d'uovo di Tom non sembrò di aver calcolato il valore della costante k – un valore molto alto, purtroppo. La percezione soggettiva del tempo poteva davvero rallentare, come aveva previsto Einstein: ma di poco (qualche minuto all'ora), e comunque il prezzo da pagare era una lunga serie di esperienze avvilenti e spiacevoli. A Tom sembrava di aver buttato via il suo tempo prezioso, coi pochi millenni che gli restavano ancora da vivere!

E poi ci fu un altro fantastico UdC, Uovo di Colombo. Qualcuno si accorse che le regole fisiche potevano essere eluse nell'ambiente inventato da Tom: il paradiso a pedali. Qui era possibile trasformare un semplice 'rallentamento' in uno stop definitivo del tempo, attraverso una fuga di proiezioni infinite. Cerco di spiegarmi.

Chiamo U l'universo in cui viviamo, dove le regole della fisica sono (più o meno) vere, e PP il paradiso a pedali inventato da Tom. Mettiamo che, con l'inserimento di esperienze spiacevoli e noiose, il tempo di PP inizi a rallentare di un minuto all'ora: sicché al termine di un giorno PP è indietro di 24 minuti rispetto a U. È molto poco. Ma è già qualcosa.

A questo punto io, che sono in PP, scopro che questo universo virtuale non mi soddisfa, e decido dunque di creare un nuovo universo virtuale all'interno di PP, con esperienze altrettanto spiacevoli e noiose (lo chiameremo PP2). Possiamo paragonare PP e PP2 a due tapis roulant che vanno alla stessa velocità: però, se un tapis è sopra all'altro, la persona che sta su PP2 va al doppio della velocità di quello che sta su PP. In realtà PP e PP2 non sono tapis roulant che vanno avanti nello spazio, ma universi virtuali che restano un po' indietro nel tempo: PP (al termine della giornata) è 24 minuti indietro; PP2 è già 48 minuti indietro rispetto a U. Ma una volta che io mi sono ambientato in PP2, nulla mi proibisce di inventarmi al suo interno un PP3: e siamo a 72.

Ora mi chiederai: quanti universi posso creare, l'uno dentro l'altro? Beh, su questo i fisici divergono, ma sembra proprio che siano un insieme non finito di universi: il che significa, in altre parole, che il tempo si può graduamente rallentare fino a fermarlo del tutto… perlomeno, all'interno di una teoria infinita di universi virtuali. Che è più o meno dove siamo adesso – anche se mi rendo contro che la cosa può farti girare la testa.

Sì, hai capito bene: non siamo in U, ora, e nemmeno in PP o in PP2. Quelle che vedi pedalare non sono le tue gambe. Quelle le hai lasciate più di un migliaio di rivoluzioni fa. Ora siamo in PP1078 – un universo che è in ritardo di circa 18 giorni rispetto a U. C'è ancora molta strada da fare, come vedi.

venerdì 21 ottobre 2005

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Il Paradiso a Pedali (e i suoi problemi)

Caro Leonardo,
ora viene il tempo delle facili obiezioni. Per questo ho preparato un FAQ. Non prendertela, ma non sei il primo a chiedermi sempre le stesse cose.

1. Ma andiamo, pensi che io me la beva? Se il corpo restituisse il 75% delle calorie che riceve, non saremmo mai passati dalla trazione animale al vapore! E allora perché non rimettiamo il basto ai vitelli? O facciamo correre criceti in tante piccole ruote? Funzionerebbe.

Certo che funzionerebbe, ma perché darsi la pena di nutrire milioni di criceti? O vitelli, o cavalli, o qualsiasi altro animale? Molto meglio risolvere il problema energetico tra noi umani usastri. Pedalare è una scelta autarchica. Abbiamo deciso di salvaguardare il nostro stile di vita, e di non portarci dietro nessuno con noi. È passato il tempo in cui credevamo di poter esportare qualcosa – libertà, democrazia, benessere – è passato alla grande. Mandavamo i nostri migliori ragazzi a morire, e il gran risultato era cambiare cricca di governo qua e là. E allora basta. Come disse Monroe: gli Usa agli usastri. E i criceti si fottano.
Tu dici che un usastro che pedala non rende il 75%? Devi considerare un paio di rivoluzioni tecnologiche di cui nessuna rivista specializzata ha mai fatto menzione. O credi che ci preoccupassimo davvero di andare su Marte? Pura copertura. Ci interessava assai di più condurre esperimenti sulla riduzione dell'attrito – quelli erano i nuovi mondi da esplorare, altro che un sassetto in orbita. Anche negli anni in cui ci eravamo fatti una religione del petrolio, non avevamo mai smesso di fare ricerca sulle fonti alternative. Avevamo anche provato a super-potenziare la trazione animale: ma niente da fare, anche il cavallo più focoso ci restituiva al massimo il 60-65%. L'Uovo di Colombo, anzi, di Breznev, fu sostituire gli animali con gli uomini: il mezzo con il fine.

2. E comunque, resta un 25%…
Già. Quello era uno dei problemi più gravi. Si potevano mantenere alcune centrali nucleari – ma occorreva personale sveglio, le macchine non erano abbastanza affidabili. Alla fine Tom riuscì a trovare un'altra idea, per la quale vedi la risposta al punto 5.

3. Ma gli usastri sono un grande popolo, non si sarebbero lasciati ipnotizzare in massa!
Beh, non tutti, hai ragione. Alcuni si ribellarono e vivono tuttora in clandestinità nei deserti o nelle praterie. Tieni conto però che a questa altezza gli Usa erano diventati una parademocrazia presbiteriana; che i Padri Pellegrini di Washington, dopo essere stati messi al corrente al corrente della truffa della Rapture, vivevano nel terrore di essere scoperti dai loro fedeli, per cui appoggiarono entusiasticamente l'idea di addormentarli per sempre.
Ma devo dirti che, al di là delle pecorelle più o meno infinocchiate dai loro pastori, ci furono anche milioni di laici e liberi pensatori che scelsero il Paradiso più o meno consapevolmente, come l'unico luogo in cui potevano salvaguardare il loro tenore di vita. La vita sulla terra era diventata piuttosto grigia e noiosa, sai, da quando i Gialli avevano ereditato il mondo.

4. I Gialli, appunto. Se ne stettero li a guardare gli usastri scomparire? Non tentarono uno sbarco in Oregon, così, giusto per fare un tentativo?
Fu detto forte e chiaro, e scritto in caratteri visibili dai satelliti, che il Sacro Suolo della Nazione, in quanto Sacro, era inviolabile, e pertanto minato a testate nucleari.
In ogni caso i Gialli erano in quella fase della civiltà in cui hai un certo disprezzo per i vecchi e la loro tendenza a richiudersi in sé. Ci fu, è vero, qualche intellettuale e scienziato che propose di copiare anche quest'ultima novità usastra, il Paradiso a Pedali: ma furono subito ritenuti decadenti e irretiti dalle mollezze occidentali e fucilati molto sbrigativamente.

3. Bene, ma ammesso che io ti creda anche solo per un istante, che ci faccio all'inferno? Io non sono un usastro, sono un [aggiungi nazionalità di provenienza]
Altri Paesi furono più ricettivi dei Gialli. Di solito erano nazioni in crisi strutturale, con una lunga prospettiva di impoverimento davanti a loro. Tu provieni da un Paese dell'America Latina, del Giappone o del Teopop (già conosciuto come Italia). I leader di questi Paesi riuscirono a strappare a Tom – a volte come favore personale – i rudimenti del Paradiso a Pedali, e misero insieme una loro variante locale, di qualità inferiore, ma cosa vuoi.
Alcuni sostengono che Tom scelse con oculatezza i suoi discepoli internazionali: come dire che diede il Paradiso ai colombiani perché i venezuelani disertassero e passassero il confine, o ai giapponesi perché i gialli morissero d'invidia; o al Teopop, per indurre in tentazione i popoli dell'Unione Bizantina. Ma sono solo illazioni, dietrologia. La verità è che a Tom non fregava più niente. Lui aveva trovato finalmente un sistema per viversi i suoi film in eterno: chi voleva venire, che pagasse il biglietto, e amen.

4. Dunque dovrei pensare che la mia vita normale è una finzione? Un paradiso artificiale, che mi creo da solo pedalando? E se è un paradiso, perché è così scadente?
In parte ho già risposto: le versioni non usastre del Paradiso a Pedali sono di qualità nettamente inferiore. In particolare, i software che creano i personaggi di contorno sono spesso poco credibili; il senso dell'odorato è quasi del tutto assente; e alcune regole della grammatica e dell'ortografia sono saltate. Ma questo è niente, non è vero? Se la tua vita fosse un paradiso, ti fregherebbe poco del fatto che nessun angelo azzeccasse i condizionali. Il problema è che nei codici sorgente di questi Paradisi non è contemplata la Felicità. È un problema culturale: noi usastri ce la meniamo dal tempo della nostra Costituzione, con la ricerca della Felicità: tanto che adesso che l'abbiamo trovata, ci ritiriamo volentieri dalla lotta. Invece voi cattolici – o buddisti-scintoisti – non date molto peso alla Felicità. Anzi, i vostri dirigenti vi preferiscono un po' depressi, sostengono che è la condizione migliore per governarvi.

5. Ma non regge lo stesso. Non è un'eternità: prima o poi succederà qualcosa, un terremoto, un meteorite. Il sole collasserà. L'universo imploderà. E noi moriremo.
Hai naturalmente ragione: nei tempi lunghi saremo comunque morti, come diceva quell'economo. E sai una cosa? Questo cominciava a impensierire Tom.
Si capisce che un uomo, nel corso della sua vita mortale, ha assai poco tempo per preoccuparsi della fine del Sistema Solare, del Big Crunch, o del Big Rip, o in generale dell'Entropia. Ma quando ti abitui all'idea che hai davanti a te svariati millenni da vivere, improvvisamente il problema ti si pone in tutta evidenza: l'Universo è finito. Un giorno finirà, e io con lui. Era intollerabile, per un Dio come Tom.
Bisognava trovare un'altra idea.

martedì 18 ottobre 2005

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E ora pedala

A questo punto, Leonardo, i tempi erano maturi per l'uovo di Colombo. Tu naturalmente sai cos'è, l'uovo di Colombo, vero?

L'U.d.C. è l'idea sciocca che non era ancora venuta in mente a nessuno. Ed è una componente fondamentale del Progresso umano, dalle grotte in poi. Molta gente è convinta che gli scopritori e gli inventori siano tutti semidei, Prometei, Archimedi, Einstein – Macché. La maggior parte è gente qualsiasi che se ne esce con idee sciocche a cui nessuno ha ancora pensato.
Prendi Archie Breznev, ingegnere. Per uno strano complotto della sorte, l'uomo che affrancò definitivamente gli USA dalla schiavitù del petrolio ha un nome da premier sovietico. Senz'aver mai visto la Russia, peraltro. Usastro al 100%, laureato alla Miskatonic con voti abbastanza qlsiasi, Breznev aveva accettato di lavorare al progetto Rapture perché la paga era buona, il sabato libero, e i rapporti umani fortemente disincentivati. Non era uno stagista, un porta-caraffa del caffè, come sostengono certe leggende urbane. Svolgeva invece una mansione importante, ancorché un po' macabra, nello staff medico del Progetto. Che ci faceva un ingegnere in uno staff medico? Ora ti spiego.

Contrariamente a quanto potresti pensare, lo staff medico di un ospedale con 144.000 pazienti in coma perpetuo ha moltissimo lavoro da fare. Vivere in coma, sai, non è come ibernarsi: il corpo deve assumere ossigeno e nutrimento, espellere anidride carbonica e feci. Le unghie e i capelli crescono, vanno tagliati. E gli organi invecchiano: vanno rigenerati, ogni tanto, e a volte persino sostituiti. Non è un problema: il Progetto ha tutte le cellule staminali che servono. Ma è ugualmente un'operazione brigosa. (Per questo alcune Teste d'Uovo di Tom insistono che conservare i corpi è un inutile spreco: bisognerebbe buttar via tutti gli involucri e conservare solo i cervelli, in un brodo adeguato: Tom annuisce con la sua faccia da schiaffi, ma la sola idea lo fa rabbrividire).
Uno degli aspetti più macabri di lavorare nello staff medico è la Ginnastica a Impulsi. Qualche mese prima, una Testa d'Uovo aveva proposto di ridurre almeno l'invecchiamento dei tessuti dei pazienti (e le spese mediche) costringendoli a sforzi fisici quotidiani. Anche questa era una piccola idea banale-geniale: se fai ginnastica vivi più a lungo, lo sanno tutti.
Per convincere i Giusti a fare ginnastica malgrado il loro beato stato d'incoscienza, era dunque stata messo a punto una rete neuronale che collegava i loro midolli spinali, bypassando i cervelli veri e propri. Così i fortunelli, a seconda dell'impulso, potevano muovere braccia, gambe, testa, e persino recitare l'intera coreografia del video di Thriller (e si dice che nella notte di Halloween del 2023 lo abbiano fatto: ma è solo un'altra leggenda), senza saperlo.

Ebbene, Archie passava le sue otto ore (con pausa sindacale) a mandare questo genere d'impulsi ai 144.000 giusti, tutti persi nei propri Paradisi personali, ignari di danzare aerobica o di muovere la testa al tempo di 666 The number of the beast degli Iron Maiden (Archie aveva gusti musicali osceni, e si prendeva libertà ai limiti del rispetto del regolamento interno).
Fu a quanto pare proprio nel corso di una simulazione di festival metallaro, che Archie si accorse improvvisamente di qualcosa. Aveva caldo.
Nel New Mexico non è certo una novità: ma i sotterranei del progetto erano ovviamente ventilati e condizionati; e il termostato segnava rigorosamente 13°C, la temperatura considerata ottimale per la conservazione dei Giusti. Eppure, malgrado il termostato, Archie aveva caldo. Cosa stava succedendo?
Anche i Giusti sembravano accaldati – ma giustamente, loro erano sotto sforzo. A meno che…
Leggenda vuole che Archie si picchiasse la fronte col palmo inferiore della mano, proprio come nei film e in tv. Non esclamò "Eureka", ma ci mancò poco.

Le cose più difficili da trovare sono quelle che abbiamo sotto il naso. Per anni avevamo avuto davanti a noi il miglior generatore di energia pulita del mondo, e non lo avevamo degnato di uno sguardo. Ci volle l'intuizione di un tipo qualsiasi, sociofobo e fan dell'heavy metal d'annata, perché ce ne rendessimo conto. Il miglior generatore eravamo noi.
I nostri corpi. Generano calore. Ma non solo. Possono trasformare il calore in energia cinetica. Gli zuccheri vanno nel sangue, il sangue pompa nei muscoli, i muscoli spostano gli oggetti. Che tipo di oggetti? Mah, dei pedali, per esempio. Pedalando, i muscoli diventano sempre più forti e resistenti. Basta non esagerare mai – pedalare piano, ma continuamente. Il tuo corpo è un motore a cereali – e cereali, per fortuna, gli USA ne aveva ancora tantissimi, e Tom ormai aveva un latifondo tutto suo nel Corn Bealt.

Il tuo corpo è uno dei motori più sofisticati al mondo – tot calorie in entrata, tot in uscita, pochissimi sprechi, rifiuti totalmente biodegradabili. Naturalmente il tuo corpo non può spostare le montagne. Ma se attacchi ai pedali una dinamo adeguata, l'energia che produci è il 75% di quella che il Progetto Rapture impiega a mantenerti. Sì, hai capito bene. Pedalando, ti rendi autosufficiente al 75%. Non corri il rischio di annoiarti, perché il tuo cervello non è coinvolto. Il tuo cervello è in paradiso a spassartela, il tuo corpo è all'inferno a pedalare. Dico, non è geniale?

Quando Arnold lo seppe, chiamò il suo staff perché facesse i conti. Si calcolò che servivano più o meno duecento milioni di cyclette, e altrettante dinamo – e bisognava ristrutturare i vecchi rifugi antiatomici – ma si poteva fare, anzi si doveva fare. Tom aveva inventato il paradiso. Breznev lo aveva reso autosufficiente (al 75%, almeno). Ora toccava a lui. Da qui all'eternità, America, mancava ormai solo un passo.
O meglio, una pedalata.

mercoledì 12 ottobre 2005

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Il Paradiso non è un modello di sviluppo economicamente sostenibile

Bene, Leonardo
A questo punto stai iniziando a chiederti seriamente se è un sogno, il tuo, o non piuttosto un'allucinazione guidata, un'ipnosi, ecc.. T'interessa il mio parere?
È da un tempo indefinito che stai ascoltando le mia storia che, per quanto sconnessa, conserva una certa dose di consequenzialità. Questo tenderebbe a escludere i sogni, che non sono sequenziali. I sogni sono straordinarie divagazioni: se in un sogno inciampi in qualcosa d'interessante, improvvisamente l'obiettivo del sogno si sposta su questo oggetto. Non mi sembra che sia il nostro caso.
D'altro canto, se io stessi cercando di plagiarti, facendoti credere a qualcosa di non vero, sarei venuto probabilmente a te con una storia più semplice e credibile. Invece questa storia è molto complicata e vagamente surreale. Che senso ha cercare di circuire un individuo intelligente con una storia complicata? Nessun senso. (Ad esempio, perché proprio 19 piramidi? Perché non un bel numero tondo?)
Non ti resta che una terza possibilità: la storia che ti sto raccontando è autentica. È complicata ma in qualche modo consequenziale, proprio come la Realtà. Nessuna simulazione è altrettanto pasticciona della Realtà, come ben sai.
Considera questo: Tom, l'Anticristo, aveva centrato l'obiettivo a cui tendeva l'umanità da migliaia di anni (la felicità, l'immortalità, ecc.) per un puro accidente. Ci era inciampato mentre stava cercando di evitare una banale crisi economica e la conseguente Guerra Mondiale. Serendipità. E per qualche tempo, non si rese conto dell'effettiva portata della sua scoperta. Nemmeno quando si sentì chiedere da molti personaggi potenti di tutto il mondo, nei circoli in cui le informazioni filtrano, ehi, senti, perché non ci porti con te nel tuo Paradiso?
"Ma non è il Paradiso. È solo una pietosa menzogna".
"La vita è una menzogna. La tua, almeno, è pietosa".
"Ma non è vita la mia, è solo un sogno".
"La vita è sogno".
"Oggi non riesco proprio a spiegarmi. Voglio dire, non è un Paradiso. È solo una buona simulazione. Abbiamo preso lo staff di The Sims, gli abbiamo dato tutti i terabyte che gli servivano e…"
"Tom, Tom, tutta la vita è una simulazione. Ma tu solo ci prometti una buona simulazione".
"Beh".
"Solo tu hai il Codice Sorgente di vita eterna".

Il successo della sua invenzione impensieriva Tom. 144.000 persone in animazione sospesa da qui all'eternità sono già un bel po' di Kilowatt; ma se la voce iniziava a spargersi e la gente si metteva in fila per andare in coma, dove l'avrebbe trovata, l'energia? Ne parlò col Presidente.
"Arnold, sono molto in pensiero".
"Problemi di budget?"
"Alla grande. E soprattutto: questa cosa è potenzialmente eterna. Non rientrerò mai nei costi".
"Perché non metti l'accesso a pagamento? La gente ha sempre pagato per salvarsi l'anima. Nella mia vecchia Europa, sai, nel Medioevo…"
"Arnold, io non metto in dubbio la tua cultura e la tua conoscenza, ma le mie teste d'uovo mi hanno già avvertito che il modello ticket-per-eternità non può funzionare. Per quanto sia alto il ticket, l'utente lo paga una volta sola. E poi io devo mantenerlo nei secoli dei secoli. Dopo un paio di millenni vado in rosso. È matematico".
"Ma se reinvesti i fondi con un tasso d'interesse…"
"Ma cosa sono i fondi davanti ai millenni? Tra l'altro, se la voce inizia a spargersi davvero tutti vorranno entrare, l'economia occidentale andrà a rotoli e i titoli di borsa saranno carta straccia".
"Vuoi dire che tutti preferirebbero vivere in una simulazione, piuttosto che nella Realtà?"
"Pare proprio di sì. Ho fatto dei sondaggi".
"Ma come. La vita è così bella".
"Arnold, tu sei Presidente degli USA, ex campione del mondo di culturismo, hai recitato a Hollywood e intrattenuto relazioni sessuali con centinaia di partner. Ti sei fatto anche tutto l'umanamente fattibile. Può darsi che la tua esperienza di vita non sia quella dell'umano medio".
"Dici?"
"E comunq stai perdendo i capelli anche tu, non credere".
"Sì, già, beh, sai che ti dico? Ti aiuterò, Tom. Il tuo progetto tutto sommato mi piace. Mi fa risparmiare un sacco, sai?"
"Risparmiare?"
"Ha ha, sì, non lo avevi capito? Tu spendi, ma io risparmio. Hai fatto piazza pulita di 144.000 consumatori, e sai cos'è successo?"
"Hai perso forza lavoro".
"Macché, erano lavori inutili. Ho risparmiato energia. Non usano più il frigo, il PC, il microonde. Non vanno più a prendere i bambini a scuola con la 4x4. Niente più riscaldamento d'inverno e condizionamento d'estate. Tutto quello che gli serve è…"
"Una flebo di alimenti e una nicchia calda nei sotterranei del Mars Project, New Mexico".
"E non si riproducono più, non creano ulteriori consumatori. Perciò, se altri miei cittadini venissero da te, a chiederti il Codice Sorgente di vita eterna, tu non preoccuparti della spesa, Tom. Anzi, sai che ti dico. Di' agli ingegneri di preparare qualche nicchia in più, cento o duecento milioni. È l'occasione per trasformarci finalm in una nazione economa e virtuosa".
"Arnold, hai intenzione di dare la vita eterna a tutti i cittadini americani?"
"Perché no? Io sono democratico, dopotutto. E comporterebbe un taglio alla spesa pubblica, quindi…"
"Ma ci vorrà pure qualcuno al piano terra, a produrre alimenti ed energia!"
"Non lo possono fare le macchine?"
"No, non sono abbastanza affidabili! E se s'inceppano? E se si ribellano?"
"Ha ha ha, Tom, sai una cosa? Sei sempre uno spasso. Le macchine che si ribellano, roba da matti. Hai visto troppi film, amico".
"Certo che ho visto troppi film. Ho visto anche i tuoi. E tu hai visto i miei. Siamo di Hollywood, i film erano il nostro mestiere! Com'è che dei guitti come noi si ritrovano affibbiato il destino dell'uomo?"
"Bella domanda. Non lo so. Forse è uno stadio dell'evoluzione".
"Tu credi all'evoluzione?"
"Sì, perché?"
"Ma ti sei visto in faccia?"

domenica 9 ottobre 2005

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Da qui all'eternità (e ritorno)

Ciao, Leonardo.
Eccoci di nuovo qui – un riassuntino: Verso il Duemila-e-rotti la terra si stava scaldando troppo; i gialli (detti anche cinesi) decisero di trovare forme d'energia più pulite; perfezionarono l'Idrogeno e lo brevettarono. Da lì in poi solo loro potevano permettersi di usarlo. Le altre civiltà dovevano rassegnarsi a pagare. Gli usastri (abitanti degli USA), che temendo un'alterazione dello status quo non avevano investito troppo sull'idrogeno, si ritrovarono scalzati dal trono nel mondo. Nel frattempo mezza Antartide si era squagliata, rivelando al mondo 19 copie conformi della Piramide di Cheope, che retrodatavano l'inizio della civiltà umana al 42.000 a.C. e mettevano in grave imbarazzo le chiese fondamentaliste cristiane.

Ma non tutti gli usastri erano seguaci di Gesù. Al tempo imperversavano anche le tecno-sette, culti sincretici che frullavano fantascienza e riti pagani e la servivano ai gonzi. Una delle tecno-sette più potenti era nelle mani di Tom, prestigioso attore hollywoodiano che a un certo punto aveva iniziato a sentire sulle sue spalle il peso del mondo intero, e a porsi i problemi dal punto di vista di Dio. Un Dio benevolo, per fortuna. "Cosa posso fare", si diceva, "per salvare il mondo?"

Il sistema usastro crollava. I gialli imperversavano. Si è mai visto un impero crollare senza grandi dolori e spargimenti di sangue? (L'Unione Sovietica non conta, quello non era un impero, era un bluff). La guerra era all'orizzonte. Tom aveva i mezzi per prevederla. Poteva anche prevenirla?

Assunse uno staff di storici, sociologi, analisti finanziari – qsti ultimi li licenziò, non ne beccavano una. Scritturò i migliori creativi pubblicitari e soggettisti di Hollywood. Ai primi disse: "datemi la Verità"; ai secondi "trovatemi un'Idea". Questi due motti sono rimasti leggendari e si trovano incisi nel Codice Sorgente: VERITAM DATE – IDEAM INVENITE. Gli usastri hanno un debole per la lingua dell'Impero Romano. Un'antica vocazione alla grandezza – e alla decadenza. "Rise and Fall". Ma divago.

Gli studiosi arrivarono a un'onesta conclusione: ostinandosi a estrarre petrolio, gli Usa stavano andando a sbattere contro il picco di Hubbert. Nel giro di pochi anni (mesi?) il prezzo dell'oro nero sarebbe schizzato alle stelle e sarebbero iniziati i razionamenti. I consumi sarebbero crollati e addio economia. La prima cosa che doveva fare Tom era vendere tutte le azioni e comprare terra. Un mucchio di terra nella fascia dei cereali – al riparo dagli uragani.

"Maledizione", disse, "ma non potremmo passare a un'altra energia?"
"Potremmo passare al nucleare", dissero le teste d'uovo, "ma ci vuole tempo".
"I gialli sono passati all'idrogeno in un lampo".
"I gialli hanno un'economia di piano e una società piramidale teocratica, possono imporre cambiamenti molto rapidi, e se muoiono milioni di persone, nessuno ti fa causa".
"E allora diventiamo anche noi un'economia di piano e una società piramidale teocratica! Che ci vuole?"
"Un miracolo".
"Perfetto, grazie"

Tom sorrise a 32 denti, strinse le mani e firmò autografi a tutti, prese l'ascensore e spuntò al piano superiore. Lo attendevano i creativi, i pubblicitari, gli scenografi, i neurochirurghi e i narcologi.

"Dovete inventarmi un miracolo".
"Che religione?"
"Cristiana protestante".
"Ci sarebbe la Rapture".
"Sarebbe a dire?"
"La sparizione improvvisa di tutti gli uomini giusti, che vanno in Paradiso senza passare dal Via. Ci hanno scritto molti libri di successo. C'è stato anche un ciclo di B-movies...".
"Ottimo, facciamolo".
"Rapire all'improvviso tutti gli uomini giusti? Forse l'FBI avrà qualcosa da dire".
"E allora fatemi un preventivo di spesa e lo presentiamo all'FBI. Anche loro hanno bisogno di idee. E di sicuro hanno un file riservato con tutti gli uomini giusti. A proposito, cosa ne facciamo di tutti gli uomini giusti che rapiamo?"
"Ce lo dica lei, Mr Tom".
"Vediamo, siccome sono Giusti mi sembrerebbe il caso di ricompensarli. Vorrei che sparissero, ma che allo stesso tempo fossero per sempre felici. Non so…"
"Animazione sospesa. Come il Papa cattolico. Possono sognare in eterno".
"…una volta ho visto un film buffo, spagnolo… l'ho anche rifatto a Hollywood, per cui lo ricorderete sicuramente".
"Ehm".
"C'è un tale che va di sua spontanea volontà in coma, e sogna tutto quello che vuole… se gli piacciono i Monet, per dire, sogna di vivere in un cielo color vaniglia… in un universo privato di cui ignora di essere il Dio. Vive mille storie di cui è il protagonista… diventa lo sceneggiatore di sé stesso…"
"Ma poi va in crisi e apre gli occhi".
"Beh, sì, ma quello era solo un modo elegante di finire il film. Lasciate perdere le vie d'uscita. È possibile mantenere in coma perpetuo tutti questi uomini giusti, ognuno nel suo paradiso personale?"
"Sarà molto costoso".
"I soldi non sono un problema. Quando saremo una teocrazia li stamperemo, i soldi".
"Non in termini di soldi, in termini energetici. Migliaia di uomini giusti in animazione sospesa per l'eternità consumano energia da qui all'eternità".
"Una cosa alla volta, ora preoccupiamoci dei primi vent'anni. E poi vedremo".

Come previsto, l'FBI si mostrò discretamente interessata al progetto Rapture – anche perché alla Casa Bianca c'era un vecchio collega di lavoro di Tom, con un debole per i plot macchinosi e apocalittici. E bastò il ratto di appena 144.000 uomini giusti in tutto il continente a trasformare la più antica democrazia liberale in un delirio neo-presbiteriano. Il Campidoglio fu chiuso e riaprì come Consiglio dei Padri Pellegrini. Furono revocati diversi emendamenti. Le truppe sparse in mezzo mondo a guardia dei pozzi sempre più profondi furono bruscamente richiamate in Patria. Le minoranze furono 'caldamente' invitate a convertirsi… Sì, fu bruciata anche qualche strega qua e là, ma in generale la criminalità diminuì, quindi è inutile scandalizzarsi. Ma soprattutto: gli Usa iniziarono una brusca riconversione al nucleare. Ci furono naturalm disordini e disastri, ma Dio lo voleva – e Dio aveva appena dimostrato i suoi poteri in modo eloquente.

Dio, in realtà, era Tom. Questo era un piccolo segreto condiviso dal suo staff e dai Padri Pellegrini, assisi nei loro scranni a Washington. Erano per la maggior parte pastori protestanti, con un grave peso sulla coscienza. Dovevano la loro fortuna politica a un miracolo. Ma sapevano che il miracolo era stato organizzato ad arte, per giunta dal leader di una tecno-setta. Se avessero divulgato il segreto, avrebbero fatto perdere ai loro fedeli (ed elettori) la fiducia in Dio – dunque il fondamento del loro potere. Di conseguenza, Tom li teneva per le palle.
Proprio quel Tom lì, esatto.
L'Anticristo.

venerdì 7 ottobre 2005

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L'uomo d'acciaio

Bene, Leonardo.
Fin qui, la storia delle tue disgrazie non disvela nessun Complotto Planetario. Nessun Grande Vecchio, niente Stand Behind, terzo o quarto livello, eccetera. Solo un immane caos provocato da gruppi dirigenti mal selezionati che cercano goffam di mettere pezze a guai più grandi di loro. Questo è il succo della Storia. E quando dico Storia sto pronunciando la S maiuscola, si sente la S maiuscola?

A questo punto però bisogna cominciare a stringere. Banalmente, ti serve un nemico. A chi non serve. Un catalizzatore per la tua troppo giusta rabbia. Un faccino da appendere al bersaglio delle freccette. Qlcuno da maledire la mattina presto. Bene, siamo qui apposta.
Chiamiamolo Tom. Classe '62, nato sulla East Coast, famiglia di remoto ceppo celtico che trottola per tutto il Nordamerica durante la sua infanzia: Canada, Kentucky, New Jersey. Il bambino è ambidestro, un po' dislessico (un disordine bilaterale?) e cerca Dio: a 14 anni entra in un seminario francescano. Ci resta un anno, poi ha un ripensamento: diventerà attore. Una buona idea. Di lì a poco un suo mediocre collega s'insedia alla Casa Bianca, eloquente segno dei tempi.
Tom non è certo il migliore talento maturato col metodo Stanislawskij, ma ha un faccino da schiaffi estremamente plastico, che gli porta una gran fortuna: ruoli da bulletto-che-diventa-una-persona-seria, nominations, soldi a palate. Nel frattempo è entrato in una setta teo-tecnologica che lo ha guarito, sostiene, dalla dislessia; e soprattutto lo tiene lontano dall'uso smodato di stupefacenti, che è un po' la tassa sullo star-system. Così, dalla fine degli anni Ottanta in poi, Tom è un ometto ricchissimo e libero di fare e pensare ciò che vuole, senza dipendenze da nessuna sostanza tossica e con una tecno-setta di fanatici a sua disposizione. Una posizione del genere è più rara di quanto non si pensi.
Siccome nei vent'anni successivi continua a mietere successi commerciali a palate; siccome nel frattempo riesce a divorziare dall'attrice più bella del mondo e a imbarazzare i benpensanti coi suoi interventi in difesa dei tecno-fanatici, a nessuno viene da sospettare che Tom sia in realtà un'intelligenza del tutto fuori dal comune. È un segreto, quello del suo IQ, perfettamente custodito dietro l'inossidabile faccia da schiaffi, che 25 anni d'onorata carriera riescono appena a scalfire.
In realtà, mentre viaggia da un set all'altro, da una sparatoria in motocicletta a una guerra si samurai a un'invasione marziana, Tom sta maturando una profonda ansietà per le sorti del pianeta. Sta andando tutto a puttane e sembra che non interessi niente nessuno. Washington è in mano a buffoni che a Hollywood non passerebbero un casting da figuranti. Il mondo si surriscalda, si sovrappopola – sei miliardi di persone che si stringono le spalle e si considerano troppo piccole per contare qualcosa. Tom non la pensa così.
Tom non è piccolo: è ricco ed è potente. Una piccola curiosità: ti ricordi il Grande Revival dei Supereroi? A cavallo del secolo l'inaridimento della creatività collettiva aveva fatto sì che i soggettisti di Hollywood cominciassero a ripescare qualsiasi vecchio personaggio dei fumetti, meglio se totalm improbabile. L'Uomo Ragno, i Fantastici 4, il terribile Hulk… Tom non aveva voluto partecipare a nessuno di questi progetti strampalati. Ma per molti anni aveva chiesto per sé il ruolo di Iron Man.
Iron Man, te lo ricordi? E adesso spiegami: per quale motivo un attore dovrebbe avere una passione per un personaggio assolutam secondario come Iron Man – che oltretutto, nelle scene d'azione, è totalmente nascosto in una maschera di ferro? Che senso ha? Come si fa ad amare un personaggio così?
Ma Iron Man, se ti ricordi, ha una doppia identità. Nella vita di tutti i giorni è un multimiliardario. Nessuno sa che i suoi soldi sono tutti impegnati nello sforzo di aiutare gli Uomini. Hai capito l'immedesimazione? Tom si sente l'Iron Man. Da anni sta lavorando di nascosto per salvare il genere umano da sé stesso. Proprio come in quel fumetto assurdo che leggeva da ragazzino.
Naturalmente, nella realtà Tom non va in giro in un'armatura di ferro a combattere il male. I suoi metodi sono molto più sottili. Chi sorride del suo impegno nel difendere la setta tecnoreligiosa non può sospettare nemmeno della posizione di potere assunta da Tom nella setta medesima. Di lì a poco ci sarà una scissione – al termine della quale Tom avrà praticam un culto tutto suo, con un sistema ramificato di chiese e comunità di adepti in tutto il mondo – senza che nessuno riesca nemmeno a immaginare che il Pontefice Massimo è lui, Tom, quella simpatica faccia da schiaffi. Nel frattempo lui fa un po' di politica a tempo perso, per uno dei due grandi partiti americani. Uno qualsiasi, tanto ormai.

La comparsa delle 19 piramidi d'Antartide – e il relativo crollo di sfiducia nei confronti dei culti tradizionali – segna il trionfo di Tom: per i suoi mistici non è poi così difficile riscrivere i testi tecno-sacri in modo da dare una spiegazione *ragionevole* al ritrovamento archeologico: molti born again delusi passano al suo culto..

Tom ha vinto, ma non vuole stravincere. Sottrarre adepti a un altro culto non rientra nelle sue priorità: lui vuole salvare il mondo da sé stesso: ne più ne meno. È lui – o perlomeno, una task force di soggettisti e sceneggiatori pagati da lui – a proporre a una Commissione segreta del Congresso il progetto Rapture: rapire nottetempo una discreta percentuale di uomini giusti e trasferirli in un paradiso artificiale a basso consumo energetico. Prego di notare la differenza: i Born Again si limitavano ad aspettare la Rapture: Tom decide di attuarla. Si sostituisce a Dio. Pensa di averne il diritto, o meglio: il dovere. "Il tempo è fuori squadra! o maligno destino che a me sia toccato di nascere per rimetterlo in sesto!", come diceva il collega Mel Gibson in un film di Zeffirelli.

Tom ci pensa da anni. Se sono Dio, se esserlo è mio preciso dovere, per il bene della collettività, come posso garantire all'uomo il suo agognato paradiso? Questo è stato il rovello di Tom per diversi anni. L'illuminazione decisiva fu un classico caso di serendipità – era andato in un multisala a guardarsi ma aveva sbagliato sala, ed era rimasto invischiato in una piccola produzione spagnola, assurda.
Il film aveva dei tempi tutti sbagliati – come ogni film europeo che si rispetti – e cominciava con il solito figaccione faccia-da-schiaffi, un ruolo in cui Tom non poteva non immedesimarsi. A un certo punto, però aveva iniziato a sentirsi molto inquieto, perché il figaccione veniva coinvolto da una ragazza gelosa in un terribile incidente in cui la sua bella faccia veniva orrendam mutilata.
Il film proseguiva poi in un modo veram insolito. Tom rimase ipnotizzato, lo vide quattro volte di seguito. Vuoi per i ritmi europei tutti sbagliati, vuoi per la protagonista, una chica niente male, vuoi per la storia assurda. Sulle prime prese questa fascinazione per istinto artistico: acquistò i diritti del film e cercò di rifarlo in maniera decente. Chiamò a Hollywood la chica perché reinterpretasse la parte; ci andò d'accordo, ci andò a letto, forse alla fine era solo amore? Il film andò così così, gli fruttò appena venti milioni di $. Ma tutti lo presero per un capriccio da attore-produttore. La storia di un figaccione che perde la faccia in un incidente; si mette una orribile maschera (di nuovo la maschera!); ma poi forse non è successo niente, forse è tutta un'immaginazione, forse vive in un universo tutto suo che aspetta solo un suo cenno per scomparire; forse è stato ibernato un secolo prima e vive le sue fantasie d'onnipotenza in uno stato di sospensione animata. Forse può aprire gli occhi alla fine del film. Forse no.
Che razza di storia, eh?
Ma tu, che c'entri?
Pedala, ora ti spiego.

martedì 4 ottobre 2005

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Il paradiso scoprirai

E tuttavia c'era poco da fare. Le piramidi esistevano. Tutti potevano vederle dal satellite, con Planet-Google 3-D potevi anche andare a visitarle. Certo, era possibile comportarsi come se non esistessero, ma non si può vivere per sempre in un come se. Non puoi mandare avanti a lungo una civiltà come se il globo non si stesse scaldando, come se l'economia non fosse in declino, come se le fonti d'energia non rinnovabile non fossero a un punto dal non essere più rinnovate. Insomma, non puoi raccontarti bugie in eterno. Prima o poi ti scontri con qualcosa di estremamente freddo, rigido, spigoloso, che si chiama Realtà.

E la Realtà era una gran botta nei denti. Il liberismo economico, che per due secoli era stato un favoloso acceleratore di benessere e civiltà, aveva un difetto sistemico: mancavano i freni. Era una locomotiva lanciata a tutto vapore verso il binario morto del picco di Hubbert. Ti ricordi il picco di Hubbert, Leonardo?

"Vagamente".

Hubbert era un geofisico, che spiegò in un grafico il modo in cui gli uomini si comportano nei confronti delle risorse non rinnovabili. All'inizio le sprecano – finché il processo di estrazione non comincia a costare troppo. A quel punto è una gara a tener dietro al consumo, a occupare i pozzi più ricchi e meno profondi. Infine si arriva a un picco: dopodiché, inevitabilm, la produzione inizia a declinare. L'estrazione diventa troppo costosa. Naturalm, il picco di Hubbert era un problema solo se credevi in Hubbert. Gli usastri un po' ci credevano (avevano fatto il possibile per accaparrarsi i pozzi del Medio Oriente, quelli che si sarebbero esauriti più tardi) e un po' no. Dipendeva dall'ufficio di consulenza. Cifre oggettive era impossibile averle: quasi tutte le nazioni petrolifere truccavano i dati sulle riserve. Ma intanto il picco si avvicinava. Gli hubbertiani più ragionevoli lo davano certo per il 2020. E l'idrogeno era blindato dai gialli. Che fare?

Ora ti dico cosa avrebbe fatto una civiltà matura: provviste per l'inverno petrolifero. Avrebbe pianificato un passaggio in grande stile a un'altra energia: il carbone, il nucleare… tutte fonti non rinnovabili, ma in grado di garantire alle tv e ai forni a microonde, e ai frigoriferi e alle caldaie e ai pick-up un altro mezzo secolo di autonomia. E poi chissà.
Purtroppo, la civiltà usastra aveva superato la maturità di qualche lustro. Era una società vecchietta e bisbetica: individualista, riottosa, aliena al concetto di "pianificazione", pronta a qualsiasi scorciatoia irrazionale che permettesse di sottrarsi al freddo attrito con la Realtà. Ci voleva una religione. Ma quella ufficiale era in crisi, per via delle 19 piramidi snobbate dai testi sacri. Occorreva un colpo di scena, qualcosa che rafforzasse la fede nei credenti e nei semi-credenti, negli atei devoti e in tutti quanti.
"Un miracolo".

Sì, ma ricordati che siamo in un mondo protestante: niente stimmate, ampolline, madonnine, tutto questo bric-a-brac per pastorelle non poteva andare. I born again si aspettavano ben altro.

"La Rapture".

Il Ratto Divino. L'ascesa al cielo dei Giusti – e gli Esclusi, i left behind, giù a sgobbare. Era tutto scritto in quei libri scemi, la Bibbia versione Harry Potter, quella schifezza che propinavi ai tuoi studenti.

"Ero costretto. Il programma…"

Non crucciarti. Pedala. Tutto ti è stato perdonato. Tutto è come se Nulla fosse successo. Ma pedala un po' più forte, dai. Dove eravamo.

"Gli usastri organizzano la Rapture".

Una gigantesca Operazione Condor al contrario. Schedare tutti i puri di cuore, perché vedranno Dio. Entrare nelle loro case, come i ladri nella notte, in una nube di cloroformio, e portarli via. Il tutto sincronizzato su cinque fusi orari diversi. Fortuna che era tutta gente che andava a letto presto, ma... Era o non era un età surreale? L'era in cui le profezie si autoavverano.

"Li hanno portati su Marte, allora, è così".

In un certo senso – che ironia. La base Marte in New Mexico, migliaia di ettari di deserto rosso schermato al satellite che doveva servire alle riprese di un film in cui gli astronavi atterrano, piantano la bandierina e ripartono.

"Mi sembra più una location da inferno".

L'inferno? Ma guardati in giro, Leonardo: è tutto intorno a te. Tu che credi in quel che vedi, in quel che senti; sei quel che dici, quel che puzzi. Devi liberarti di qsto involucro, capisci? Del sacco di merda che chiami corpo".

"A scuola mi hanno insegnato che era la macchina perfetta".

Storie vecchie, didattica del secolo scorso. Il tuo corpo è una macchina obsoleta, che consuma troppe calorie, sporca, ingombra. Rottamare! È tempo di essere leggeri, leggeri, hai presente la leggerezza di Calvino?

"No, la leggerezza di Calvino no".

Tu mangi, caghi, sudi, pedali. È quello il tuo inferno. Il paradiso, invece, è dentro di te. Questa è la vera grande scoperta del Secolo XXI. Il paradiso scoprirai / se tu scopri quel che hai…

"Parole che non ho mai capito".

Perché sei vecchio, vecchio, sei un pezzo di secolo scorso ambulante e pedalante, ed è tragico, lo sai? Giacché sei immortale, ed è molto triste diventare immortali da vecchi, c'è un mito greco che ne parla, credo.

"Come sarebbe a dire che sono im…"

Siamo tutti immortali, se ci pensi, Leonardo. Pensa al Papa – non al pagliaccio che avete a Roma al momento – pensa al vero Papa eterno che dorme a Buenos Aires. Perché Lui sì e tu no?

"Perché lui è in coma".

Lo vedi che se ti applichi sei intelligente? Allora non c'è bisogno di allestire il New Mexico con cori angelici e nuvolette celestiali stile spot lavazza. Serve solo un enorme silos sotterraneo ben climatizzato.

"Il paradiso è un freezer?"

Molto più di un freezer, molto di più.

"E Taddei viene da là allora. Taddei è un Giusto. È così?"

Taddei chi?

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