Il governo italiano ha sospeso gli aiuti ai palestinesi

Il governo italiano ha sospeso gli aiuti ai palestinesi. Noi no. Donate all'UNRWA.

lunedì 8 giugno 2009

Gelateria bipolare

L'eurosagra del Partitino

(In tv, tripudi di analisi sulle elezioni. Scendo in strada: una famiglia di cinesi, due pachi, un magrebino. Qual è il Paese reale, quello in cui vivo io? Gran parte di chi passeggia qua fuori non ha votato. Buona parte non risulta nemmeno nelle statistiche sull'astensione. Ma vi sembra normale che essere italiani sia una caratteristica innata, come essere anemici, o Scorpione? A me no, e forse questo dovrebbe chiudere il discorso. Voto agli immigrati, subito. E non m'interessa se voteranno a destra. A questo punto forse preferirei una Lega Nord con candidati nordafricani a un Pd ariano).

C'è una gelateria di provincia che ha un problema di gestione: non riesce letteralmente a fornire un servizio (=gelato) decente ai suoi clienti. La nocciola è troppo dura, non si spalma sul cono. La fragola per contro si squaglia immediatamente sulle scarpette delle bambine che piangono. Chi chiede il pistacchio rischia l'intossicazione. I guadagni al netto delle spese sono scarsi.
Il gelataio si pone interrogativi seri sulla sua vocazione, finché una sera, durante una vacanza all'estero, ha un'intuizione: bisogna ridurre i gusti, come in Inghilterra. “Ma certo, come ho fatto a non pensarciprima. Il problema non ero io, ma il mio retaggio culturale che mi obbligava a tenere dieci vaschette per soddisfare i variegati gusti di un pubblico che poi, se vai bene a vedere, alla fine non sa cosa vuole e sceglie sempre cioccolato o limone. Col risultato che, appunto, la temperatura di congelamento della nocciola non andava bene per la fragola, e il pistacchio andava a male perché era un gusto di nicchia e restava nella vaschetta per mesi”.
Una volta tornato a casa, si affretta a lanciare la sua nuova gelateria bipolare: al posto di tutte le vaschette colorate, due vasche enormi: limone e cacao. Sulle prime la gente mugugna: non siamo mica in Inghilterra qui, se vogliamo nocciola non ci puoi dire che tanto il cacao è la stessa cosa. Alla fine però quasi tutti si adeguano, anche perché alternativa non ce n'è.
A dire il vero una c'è: la grande fiera europea, un carrozzone che passa ogni cinque anni, e comprende una gelateria itinerante a 12 gusti. Ora, nel paesino è vero che sono di poche pretese, ma quella volta che passa il carrozzone è normale che si sbizzariscano: come puoi biasimarli? Anche i patiti del cioccolato, li vedi passeggiare con certi mostri, mango+stracciatella con spruzzatina di curry. Poi la fiera se ne riparte, e riapre la gelateria bipolare, col suo limone e il suo cacao.

V'è piaciuta la parabola? Altre da servirvi oggi non ne ho, mi dispiace. Mi sto specializzando in storielle cretine? È possibile; voi da parte vostra non cedete all'ovvio di chi scopre in queste ore che gli italiani non sono bipolari, pensate un po', perché alle europee votano per i partitini. Non è niente di nuovo, davvero: le europee servono a questo. Sono la nostra riserva di proporzionalità, la sagra del partitino che ogni cinque anni per un pomeriggio ci fa sentire speciali. Ma passa subito, e il giorno dopo torniamo bipolari: berlusconiani o anti, comunisti o anti, antianti o anti.

Il punto è che gli italiani non sono necessariamente bipolari o frazionati: sono un insieme enorme di persone che reagiscono a domande. Se le domande pongono un'alternativa secca (“Amate il Berlusconi Way of Life o no?” “Più Stato o più individuo?” “Ragione o religione?”) si polarizzeranno; se la domanda è vaga “Chi sei tu?”; “Che futuro vorresti per i tuoi figli?” si disperderanno in una pletora di risposte vaghe. Le Elezioni Europee sono una domanda vaga. Ecco forse spiegato il paradosso delle elezioni supernazionali che in assoluto diventano le più locali: quelle dove possiamo toglierci lo sfizio di votare chi ci assomiglia di più. E questo magari potrebbe anche servire da risposta a chi si lamenta, puntualmente “che non si parla mai dell'Europa”: di che Europa dovremmo parlare? A dire il vero un'idea di Europa ce l'abbiamo tutti, ed è meno nebulosa di quanto si creda: per i leghisti è quella cosa in cui i turchi non devono entrare; per Di Pietro è una serie di leggi a cui anche gli intrallazzoni italiani devono sottostare. Tutto qui, ma c'è veramente molto da aggiungere?

Aspettate, mi è venuta un'altra metafora, magari è quella buona: se le elezioni legislative sono il momento di massima polarizzazione, quello in cui tutto il nostro coefficiente di sovranità si concentra in due schieramenti, le europee sono al punto opposto del ciclo: nel momento in cui sentiamo meno la necessità di compattezza e ci liberiamo alle nostre esigenze identitarie, estetiche, culturali, ecceccecc. Da questo punto di vista non ha nemmeno tantissima importanza dove rifluisce il nostro voto tra una legislativa all'altra: ai leghisti di lotta e di governo o a Casini, o a nessuno; non importa: tra quattro anni tornerà da Papi – se Papi tiene. Variabile indipendente.

Stesso discorso a sinistra: se persino i più onesti tra gli uomini del Pd non stanno stracciandosi le vesti per quel vergognoso 26% è perché sanno che il risultato è più che sufficiente a tenere la posizione di maggior partito di centrosinistra intorno al quale, nel momento di massima contrazione (tra quattro anni, o anche prima) si coalizzeranno volenti e nolenti i radicali, i dipietristi, i vendoliani, i non votanti, tutti quelli che non si rassegnano a mandar già l'amaro cacao governativo. Andrà così? Andrà così.

Sarà necessariamente una nuova battaglia pro o contro Berlusconi? Non è detto: B potrebbe anche non esserci più. Oppure da qualche parte potrebbe saltare fuori un leader, un obama capace di sintetizzare la linea di un centrosinistra italiano che a ben vedere non ha più contraddizioni di quello inglese o tedesco (ha semplicemente una storia più complessa di faide interne). Anzi, in linea teorica non sarebbe nemmeno necessario un grande leader: potrebbe esserci una svolta generazionale, una presa di coscienza collettiva... sì, sarebbe fenomenale, ma si fa molta meno fatica a puntare tutto su un leader. La Serracchiani? Perché no. Io non vado matto per il concetto di leadership, e il culto della personalità non mi è mai riuscito bene, ma l'esempio americano mi sembra l'unico che abbia funzionato negli ultimi anni, mi piaccia o no. Farò il possibile per farmelo piacere – ma ogni cinque anni fatemi prendere un cono meringa-papaya. Uno solo. Poi dicono che non serve, l'Europa.

72 commenti:

  1. uhmmm, non lo so Leonardo. Io vedo che in queste elezioni in cui ognuno può sbizzarrirsi a votare il più simile a sé gli astenuti sono la maggioranza relativa e in molti casi assoluta. Vedo una crescente disaffezione al voto e alla partecipazione, quindi non lo so se poi si torna tutti all'ovile, mi sa che molti dei voti dispersi nell'astensionismo disfattista (quello consapevole è un'altra cosa) non si recupereranno più, rendendo la vita più facile ai gruppetti fortemente ideologizzati della destra xenofoba e razzista. Vedo, insomma, sempre più gente che, se la scelta è solo tra gelato al cioccolato o al limone, sceglie di andare a farsi una pizza.

    Sul voto agli immigrati e sul concetto di cittadinanza sono totalmente dalla tua parte.

    ps vedo che la cistifellea ha ripreso a funzionare :)

    RispondiElimina
  2. Però la metafora della gelateria con tanti gusti non mi pare spieghi il dato dell'astensione, né perché a sinistra preferiscano cambiare più spesso gusti.
    Ciao, e.

    RispondiElimina
  3. (ah ecco, mi scuso per la sovrapposizione con il contemporaneo commento di Abbasta)
    ciao, e.

    RispondiElimina
  4. Ti ammiro perchè riesci sempre a sintetizzare bene ciò che penso io (sono confusionario e tendo a sbrodolare e/o a perdermi in viaggi mentali, non riesco a scrivere cose così) però per precauzione ho già annunciato con alcuni mesi d'anticipo Maurizio Lupi prossimo premier.

    RispondiElimina
  5. a me quel glorioso 26% ricorda pericolosamente una battuta di "the sun also rises":

    'Come hai fatto ad andare in rovina ?'
    chiese Bill.
    'In 2 modi,' rispose Mike,
    'gradatamente prima, e poi di colpo.'

    RispondiElimina
  6. A me lo spettacolo dei post-comunisti-anti-PD che si scindono dai comunisti-anti-post e rimangono a casa entrambi, esattamente come l'anno scorso, me gusta piu' del gelato - e con meno calorie.
    Perche' si sa, il quorum e' roba da ragionieri della politica, l'importante e' il Progetto, come spiegava Rizzo in TV poco fa. Sono come i dodo dell'Era Glaciale, di gran lunga la scena piu' bella del film: troppo stupidi per non farti tenerezza.

    tibi

    RispondiElimina
  7. E pensare che quel 26% e' mezzo democristiano, l'equivalente elettorale del gusto puffo.

    RispondiElimina
  8. Anch'io approfitto dei post di Leonardo per fare un po' d'ordine nella mia personale confusione mentale e politica. Però mi riconosco poco nelle motivazioni attribuite a chi, dopo la vacanza europea, ritorna a casetta. Meglio: è esattamente così, però lamento anche che la semplicità della domanda che ci viene fatta prime delle urne non consente sempre una risposta semplice.
    Faccio un esempio. L'Ulivo fa le primarie. Si discute se ci debba essere più di un candidato alle suddette, il che già mi sembra un delirio: che razza di primarie sono? Ma va be', dopo che Occhetto è riuscito a farsi trombare da segretario ed esponente di mozione unica, capisci la strizza di chi ci mette la faccia. Vai a votare, ma già sai che per non spaventare i borghesi il partito ti chiede un atto di forza e di stomaco e voti Prodi che vuole una acclamazione. Poi nasce il PD, altre primarie, e di nuovo stessa storia per Walter.
    Contesto due cose (al PD, non a Leonardo):
    La prima, che sottilmente ti chieda sempre di dare non un'opinione schietta, ma di fare un calcolo politico per evitare di turbare le sue compagini raccogliticce : magari tu cittadino ci staresti anche ad accettare Veltroni, o la Bindi o Bertinotti candidato premier se la maggioranza dei tuoi con-votanti designasse l'uno o l'altra, però SAI che Rutelli, Mastella o chi per loro sarebbero pronti a mandare tutto all'aria per il tornaconto della propria corrente o partitino. Alzino la mano quelli che hanno votato con convinzione per Prodi o per Veltroni.

    La seconda, che la pretesa del PD di essere uno dei due contendenti di un sistema bipartitico (in attesa di quello monopartitico, che è ancora più risolutivo) lo abbia portato a caricarsi in stiva vecchi arnesi e relative clientele, brutti ceffi alla ricerca di sponde di potere, cattolici di mestiere, giovani senz'anima e senza storia ansiosi di fare un "lavoro" e senza nessun amore o compassione o compenetrazione per alcun sesso, classe, intelletto o età che non siano i propri. Non c'è un progetto, non c'è studio, non c'è speranza o ottimismo della volontà. E questo per me è ancora peggio dell'inquinamento affaristico - camorrista a cui il PD si sta dimostrando così mollemente permeabile a livello locale.
    E siccome il prossimo passo del PD sarà l'alleanza con l'UDC di Casini, di Emanuele Filiberto e di Cuffaro, a queste elezioni ho votato Sinistra e Libertà sperando che un buon risultato di SL potesse far volgere lo sguardo del PD in quella direzione, quella che va verso l'allargamento dei diritti, verso nascite consapevoli, verso la dignità per ogni vita, verso la pietà per ogni morte. Rutelli e Casini non ci daranno mai questo perché le loro lobbies non lo vogliono: ci daranno finanziamenti alla scuola privata e alla sanità privata, meno tasse e niente sussidi di disoccupazione, il crocifisso in classe, il volontario in consultorio e il prete al letto di morte ma niente morfina.

    Allora anch'io mi associo nel fare il nome della Serracchiani, perché non è un genio come D'Alema, o un turista di partiti come Rutelli. Non ha clientele, non ha primari da piazzare, palazzinari da accontentare, pedine da spostare, giornalisti da premiare e prende centomila preferenze. E' una lobbista della gente comune.

    RispondiElimina
  9. Davvero siete tutti quanti convinti che i dirigenti del PD riusciranno a digerire i più del 7% di voti perse dalle politiche alle europee, e ancora di più la perdita di regioni intere di amministrazione locale affidata a loro?
    Non dobbiamo confondere la reazione a botta calda, che sembra reggere senza grandi problemi, agli effetti reali. Già il primo problema se lo sono posti: andare verso l'UDC o verso l'IDV? Non è un caso che Fassino, col suo solito ruolo di mediatore insulso, abbia detto che bisogna mettersi tutti e tre assieme, una soluzione chiaramente impraticabile. Dichiararlo ha l'unico scopo di parare l'attacco di Rutelli che proverà con Casini e di qualcun'altro che tenterà con Di Pietro.
    Sentite a me, nel PD nelle prossime settimane, ne verdremo davvero delle belle, e non è detto che non si scindano.
    Per il resto, la Serracchiani può farmi anche simpatia, ma il problema è il progetto e la coerenza nel portarlo avanti.
    La coerenza può dipendere dal leader, ma il progetto bisogna averlo. La crisi a livello europeo dei socialisti dimostrebbe che il ruolo di una forza moderatamente riformatrice nel presente momento storico non esiste, che scelte ben più radicali sono richieste. Forse il concomitante successo dei movimenti verdi potrebbe essere la vera novità politica di queste elezioni: povera Italia con i poveri orfani di Pecoraro Scanio!!!

    RispondiElimina
  10. sarà ma a me uno schieramento incapace di trovare un leader, un idea per raggrupparsi, una visione, e che in definitiva deve aspettare la morte dell'avversario più sputtanato d'italia non è uno schieramento in una buona posizione.
    Io ormai punto sulla scommessa che il centrodestra diventi tanto grosso e litigioso da spaccarsi. Isomma, ormai c'è da sperare che i leghisti diventino più colti e meno cialtroni: è più probabile che pensare che la sinistra ritrovi una sua identità.

    RispondiElimina
  11. ho scovato una foto del 1963 dove l'attuale gruppo dirigente del Pd si accingeva ad attraversare il deserto per perdersi nello spazio tempo(se notate bene c'è pure Rondolino)

    http://www.photoeye.com/artists/ThomasHoepker/Portfolio1/Images_Large/Image9_H600xW900.jpg

    rock70.net/users/ORIGINALS/Whatever%20You%20Want.mp3

    RispondiElimina
  12. "Preferirei una Lega con candidati nordafricani a un Pd ariano": scusa dal punto di vista dei candidati quale sarebbe la differenza?

    RispondiElimina
  13. Bell'analisi Rob. A parte il fatto che il problema che tutti si ostinano a non voler vedere non è solo la morfina. E'anche la questione dei salari e dei servizi. Roba su cui SL era fin troppo ambigua (per non parlare dei craxiani che ha imbarcato). Una spruzzata di diritti civili è roba facile, purtroppo. Ma non basta per i nuovi poveri. E' cosa da "ricchi". Prova a parlarne ai poveri: non li sedurrai certo. Così non ti recuperi i neoleghisti impauriti e impoveriti. E forse non hanno tutti i torti a diffidarne, anche se la Lega non è certo una soluzione.
    La dama del lago

    RispondiElimina
  14. Il bello e' che io, ad esempio, conosco _personalmente_ un marocchino (in Italia da decenni, sposato con un'italiana, etc.) candidato ed eletto con la Lega, mentre invece per Leo il problema sarebbe la supposta natura 'ariana' del PD.
    Eppure i leghisti son razzisti, mentre Leo invece no.
    Perche'?

    tibi

    RispondiElimina
  15. I leghisti sono razzisti, però eleggono la prima sindaca di colore. Però Bossi ha la moglie siciliana. E magari Bossi jr., il "tonno", ha persino un amico negher con cui va a sfottere i trans il sabato sera. quando sono venuto a Roma, imberbe studente del Sud, ho ricevuto i sinceri complimenti della mia orrida affittacamere per la mia capacità di esprimermi in "itajiano", di usare le posate, insieme al rimprovero di usare un po' troppo la doccia che, si sa, si fa una volta a settimana che se no è vizio. Anche una mia prof del liceo tesseva le lodi di un ragazzo africano che era venuto ad irradiarsi della luce della Civiltà a Foggia, il quale udendo i divini versi danteschi aveva posto domanda: come fa Dante ad abbracciare uno spirito, se uno spirito è intangibile? Stupita di come il giovane potesse formulare un pensiero "proprio come noi", il suo apprezzamento è diventato il nostro e ci siamo sentiti tutti molto buoni. Il mio prof di religione, invece, ci aiutò ad aprire le nostre menti e a comprendere le altre culture e religioni, dimostrando "scientificamente" come la religione cristiana cattolica fosse l'unica vera religione terrestre, anzi, universale.
    Razzismo? Non razzismo? Il problema non è solo l'atteggiamento verso il singolo (e te lo dimostra anche il ruolo direttivo nel tg regionale del Lazio di un giornalista di colore) ma quello tenuto verso le masse. Gli Immigrati, gli Statali, i Froci ecc. sono categorie neglette dalle quali saltuariamente possono essere estratti per meriti speciali dei singoli senza che venga toccata la condizione da paria di tutti gli altri. Puoi chiamarli specchietti per le allodole, zio Tom, fantocci o come ti pare, ma il loro compito è solo quello di dimostrare che non esiste discriminazione. Nei fatti, nella propaganda, nelle leggi e nei regolamenti però la discriminazione rimane. E' un piccolo sacrificio per poter lasciare tutto com'è. Una piccola divisone di Ascari è sempre utile e fa anche tanto esotico.

    Ha ragione la dama del lago. I diritti civili sono diventati cose da ricchi, come tutto il resto. Ho parlato di quelli perché quelli sono stati nell'antiagenda polemica del governo, e perchè quelli ha cercato di portare al centro dell'attenzione qualche kamikaze dell'opposizione. I diritti in Italia devono essere concessi dall'alto, non pretesi o difesi, perché hanno un costo economico che il nostro dentista evasore non vuole sostenere, e perchè il nostro parroco si ritroverebbe anche con l'oratorio vuoto ora che la sua chiesa lo è quasi ogni domenica.
    Il nostro padronato ha in Europa una antica e leggendaria fama di despota ottenebrato ed è sempre pronto a profondere quattrini privati (propri) e pubblici (pagati dai loro dipendenti) per avere una classe numerosa e quieta di cafoni a basso costo, ignoranti, divisi, ansiosi di essere cooptati al potere piuttosto che di abbatterlo, tenuti buoni ed assistiti dai preti e da loro educati all'accettazione di questo status quo. Se necessario, si fanno venire da fuori piuttosto che alzare i salari, come quando si transumavano la mandrie di manodopera di pezzenti dal Sud salvo poi negargli le case in affitto.
    Anche in questo sfacelo mezza pagnotta è sempre un privilegio, ed è più facile che qualcuno combatta per difendere un proprio piccolo privilegio piuttosto che per farlo diventare un diritto di qualcun altro. Figuriamoci se poi è pure negher.

    A volte a mantenere tutto questo basta una DC qualsiasi o anche un Casini; a volte, in tempo di crisi, quando i poveri diventano un tantino troppi o troppo incazzati, ci va una stretta ulteriore: paura dello straniero, paura di una fazione politica, paura del domani, e oplà, il paese va dolcemente a destra, tornano le camicie brune, il Grande Capo, il Papa ad ogni apertura di Tg, un'orgia di Dio Patria e Famiglia. E tutti stanno sempre peggio senza trovare una risposta al perché.

    Per questo c'è una lotta durissima anche ai diritti meno costosi: c'è il rischio persino che ai diritti ci si abitui, ci si faccia la bocca.

    RispondiElimina
  16. Rob purtroppo hai ragionissima. Ho sentito tanti politici cantare vittoria perche' solo poco piu' di un terzo dei votanti ha scelto il reuccio di milano2.

    C'e' da rabbrividire, se ci pensate... un terzo di quelli che si sono disturbati a votare hanno scelto che chi li rappresenta e' Mr B.

    D'altronde a Catania (mia citta' di provenienza) tale Raffaele Lombardo prende il 27% dei voti
    Questo qui per intenderci
    http://media.panorama.it/media/foto/2008/04/16/482f610e93134_normal.jpg

    RispondiElimina
  17. Rob, se uno e' _veramente_ razzista, il Token Maruchen non lo candida proprio; ma soprattutto, anche se lo candida per farsi bello, la base non glielo elegge.

    "Il problema non e' solo l'atteggiamento verso il singolo [...] ma quello tenuto verso le masse."

    Appunto: il problema per Leo e' il "PD ariano" en masse, non il singolo candidato.
    Senza contare il presupposto che un domani, forse, chissa', la Lega arriverebbe persino a candidare un nordafricano, quando invece lo fa gia' tranquillamente oggi.

    tibi

    RispondiElimina
  18. Mi sa che non hai proprio capito quello che ho scritto, eh.

    RispondiElimina
  19. tibi non ho capito io il tuo punto.
    Stai dicendo che i leghisti non sono razzisti (a volte sono lento e ho bisogno dei sottotitoli)?

    RispondiElimina
  20. intanto la melandri invita vendola a vedersi e parlarne. Il PD ha recepito il messaggio delle urne? Speriamo.

    RispondiElimina
  21. Dico che il problema della 'razza' puo' connotare certe pulsioni dell'immaginario leghista, forse, ma poi, a livello pragmatico, di rapporti tra le persone, la realta' e' molto piu' sfumata e tiene assai piu' conto della gestione e distribuzione delle risorse: se altri vengono da fuori in massa a competere con te per il controllo del territorio e delle norme sociali che vi vigono, per il lavoro e il welfare, per la casa etc., assai difficilmente ti staranno simpatici, che siano neri, gialli, a strisce, a pois.
    A questo livello, siamo _tutti_ 'razzisti', tranne quei pochi che si possono permettere di fregarsene.

    tibi

    RispondiElimina
  22. Se ho capito bene:
    i leghisti sono razzisti solo a un livello dell'immaginario, perché hanno sperimentato che è un'immagine che vende bene; poi, a livello pragmatico, la realtà è più sfumata ovvero solo i ricchi si possono permettere di non essere razzisti, e quindi sono razzisti in quanto pezzenti.

    RispondiElimina
  23. Chissa', magari e' piu' razzista dar di 'pezzenti' a chi non si puo' permettere di fare il cosmopolita con le case popolari, i quartieri, la vivibilita', il welfare, le risorse degli altri.
    Pure gli indios amazzonici, quando si son stufati delle canzoncine di Sting, nel loro piccolo si sono incazzati e si son messi a difendere il loro stile di vita con i mezzi che hanno: che li abbia sobillati Borghezio, quei quattro pezzenti seminudi?

    tibi

    RispondiElimina
  24. Dimenticavo: il 14,58% di leghisti che ci sono a MO (circa il 12 a Carpi) son tutti pezzenti veneti immigrati clandestinamente negli ultimi tempi, o girando per i bar ti sei dato una spiegazione alternativa?
    Sul serio, m'interessa.

    tibi

    RispondiElimina
  25. Con te è sempre difficile capire se giochi a non intendere o non intendi proprio.

    La campagna elettorale per un po' è finita, quindi non ha senso rifriggere le solite storielle per cui i leghisti sono poveri e minacciati dalle orde. Peraltro, anche se non fosse finita, non ha senso venire a rifriggerle qui, dove non credo che nessuno ci caschi. Forse perché siamo tutti cosmopoliti con il welfare degli altri, 'mboh.

    Ma ha mai pensato che io guadagno meno dell'operaio leghista medio, e talvolta pago più tasse di lui (quindi è lui che fa il razzista col welfare che gli pago io)?

    Quindi capisci che i tuoi sono stereotipi banali e che se ci gratti sopra c'è l'egoismo dell'uomo di Neaderthal che rischia l'estinzione? Tutto lì, lo hai scritto sopra: tutti sono razzisti, tranne i ricchi.

    E secondo me ci credi. E' un'idea profondamente cretina, ma è la tua idea.
    Ora, il problema è che se uno decide volontariamente di modellarsi il cervello intorno a un'idea minuscola e cretina, a nulla serve provare a insufflare idee più intelligenti. Gli usciranno dalle orecchie, dalla bocca, ecco spiegato il mistero della schiuma.

    Non capisci nemmeno le battute. In questo post non avevo né tacciato la Lega di razzismo, né il Pd di essere ariano. Avevo scritto che, per assurdo, tra un partito di centrosinistra che avesse solo candidati ariani, e uno di destra interetnico, preferirei il secondo, perché lo troverei più rappresentativo.

    Probabilmente, se avessi avuto una riserva di cervello da qualche parte, ti saresti accorto che eri d'accordo con me. Ma era troppo difficile.

    Tu non sei un cretino. Ma hai deciso di esserlo, perché altrimenti il tuo razzismo non sarebbe giustificato.
    Non sei un pezzente. Nessun africano ti ruberà il lavoro per un bel po'. Ma devi giocare a fare il pezzente per giustificare il tuo razzismo. Ne conosco a palate, di pezzenti come te in Audi e Mercedes. Mi fate il discorso sociale, a me. Il discorso economico.

    Devono venire grossi africani a rubarvi le donne, altroché. E se si candideranno con la lega li voto pure, no problem.

    RispondiElimina
  26. A me pare che l'unico a schiumare, qua, sia tu.
    Manco te l'avessi rubata io, la donna (che poi, pure questa concezione proprietaria delle donne, insomma).
    Secondo me e' perche' sei tu a renderti conto di essere sostanzialmente d'accordo con me (vedi post sul poveraccio che si ritrova col figlio in una scuola-ghetto e diventa leghista, ad esempio), ma non lo ammetteresti neppure se venisse Mosley col frustino a torturarti per una settimana.

    Per tua informazione, comunque, la mia auto è ormai maggiorenne e sparita dalle quotazioni di Quattroruote da un po'; magari ci rientrera' come auto d'epoca, chissa'.
    Poi per carita', mica mi lamento: sono uno col posto statale come te; con la differenza che io non mi metto ad invidiare gli operai, sapendo quanto prendono e il culo che si fanno.
    Anzi, non volendoti male, ti sconsiglio di andarlo a ripetere al bar: non vorrei ne incontrassi qualcuno con poco senso dell'umorismo e la chiave inglese facile.

    tibi

    RispondiElimina
  27. Oooooooooh, il rispetto dei rudi operai col "culo che si fanno".

    Hai letto da qualche parte che la lega va forte in fabbrica e adesso ti bagni pensando agli operai.

    Sei il classico statalino che nel 1923 comincia a provare il saluto romano davanti allo specchio, quello sei.

    RispondiElimina
  28. Scusate, ma che diavolo è il Token Maruchen?

    RispondiElimina
  29. la Serracchiani mi ha fatto una buona impressione, credo che sarebbe un leader migliore di Chiunque.
    Se Leonardo non si candida, tiferò per lei.

    (è il mio primo commento. Sono emozionatissimo. Ciao mamma)

    RispondiElimina
  30. Leo, ma un'analisi piu' raffinata del 'perche' son leghisti? perche' son razzisti. si' ma perche'? come perche', ma perche' son leghisti, ovvio' no, eh?

    Di', ma hai provato ad avvicinarlo, qualcuno dei rudi operai dalla pelle pallida che ti fan tanto ribrezzo (a differenza degli oriundi mandinghi la cui massima aspirazione e scopo nella vita, ovviamente, e' scoparsi la donna bianca: non e' che ti stai bagnando tu, alle volte?) e a chiedergli quanto porta a casa a fine mese?
    Non mordono mica, sai.

    tibi

    P.S. In effetti le tue reazioni sono alquanto surreali: 'statalino' a mo' d'insulto, detto da un insegnante, mi suona come se un africano mi facesse 'ehi tu, cioccolatino, abbassa la cresta eh?', ma fa niente, tutto sommato e' divertente.

    RispondiElimina
  31. Rob, scusa tu.
    Il Token Nigger è il 'negro simbolico' che viene messo lì soltanto per poter dire 'vedete? noi non siamo mica razzisti, abbiamo persino un negro / ispanico / donna / handicappato / eccetera'.

    Nel nostro caso, tuttavia, anche supponendo la malafede dei leghisti che candidano dei nordafricani, rimarrebbe da spiegare perche' li votano.

    tibi

    RispondiElimina
  32. @Tibi
    Il leghismo fa parte di un'onda culturale lunga, indotta dalla TV spazzatura, quella della De Filippi, per intenderci. E' una TV che, allo scopo di inseguire l'audience, mette in vetrina i nsotri istinti animali, buttando via millenni di faticosa cultura storica dell'umanità.
    La politica ridotta a "voto quello che mi dice che mi difende e che fa i miei interessi materiali" è appunto una carta certo vincente a livello di consenso, ma dubito che possa permettere all'umanità, non dico un progresso, ma anche soltanto la sopravvivenza. "Interesse generale": mai sentite queste parole in vita tua?

    RispondiElimina
  33. Mah, certo che la politica deve contemperare i vari interessi in quello della collettività, tuttavia qui il problema, oltre una certa soglia, diventa quello della natura stessa della collettività e delle sue regole fondamentali.
    Inoltre, tu hai mai pensato che 'partito' vuol dire proprio insieme di persone che si collocano da una parte e difendono, appunto, interessi particolari?

    tibi

    P.S. Il leghismo IMO c'entra poco assai con la De Filippi e con la TV in generale.

    RispondiElimina
  34. @Tibi
    Ma come puoi dire che il leghismo c'entri poco con i miti dell'apparire, del successo facile? Forse sei giovane, ma riuscissi minimamente a ricordare i paesini del Nord com'erano, quale cultura lì si respirava...un mondo stravolto dai mass media, senza appunto alcuna memoria storica.
    Partito è di parte, nel senso che ha una sua propria visione delle cose. Invece oggi, tutti i partiti rappresentati in parlamento hanno la stessa identica visione del mondo, e si dividono non si sa bene in cosa. Tu proponi di dividersi nel gruppo di persone, i cui interessi vengono difesi. Questo partito che tu proponi in cosa allora differisce da un'associazione mafiosa: tante persone assieme che, proprio sfruttando la loro associazione prevaricano gli altri?
    A questo siamo giunti, a scambiare i partiti per associazioni mafiose.

    RispondiElimina
  35. Sono vecchio abbastanza, non ti preoccupare: l'ascesa della Lega, tra gli '80 e i '90, è avvenuta in pieno embargo televisivo, con Mediaset che si occupava di puffi e la RAI monopolizzata dal pentapartito.
    Ma davvero i leghisti ti sembrano televisivi? Hai mai guardato bene Calderoli?
    La faccia migliore è Maroni, figurati gli altri.
    Se avessero qualcuno che sa stare in TV, arriverebbero al 20-30%, altro che 10.

    Poi quelle che tu chiami 'associazioni mafiose', nei Paesi dove la democrazia ce l'hanno da un paio di secoli prima di noi, si chiamano lobby: possono far storcere il naso ai puri e disinteressati, ma sono funzionali e abbastanza trasparenti.

    I paesini del Nord me li ricordo, in uno ci sono nato e cresciuto: proprio il fatto che la geografia umana, persino la topografia siano ormai irriconoscibili, nel giro di pochi anni, spiega il successo della Lega più di 1.000 Telegatti, fidati.

    tibi

    RispondiElimina
  36. @Tibi
    Se mi leggessi più attentamente, forse potremmo capirci più facilmente. Io parlavo dell'influenza della TV sul modo in cui le persone si concepiscono, un effetto di fondo, mica la propaganda elettorale. Se la Tv ti cambia, ottenere il tuo voto diventa poi un gioco da ragazzi.

    Ti devo poi correggere. Le lobbies, che pure non mi piacciono, non coincidono con i partiti. Si costituiscono le lobbies proprio per influenzare i comportamenti dei parlamentari, ma che addirittura una lobby si presenti alle elezioni: ma dove l'avrai mai vista una cosa del genere? Nella repubblica delle banane tipo Italia immagino...

    RispondiElimina
  37. "Si costituiscono le lobbies proprio per influenzare i comportamenti dei parlamentari".

    Appunto: niente di mafioso o antidemocratico; chi rappresenta gli interessi della maggioranza, vince.
    Il volemose bbene tutti non è politica.

    Comunque insisto, l'ideologia e il messaggio della Lega sono quanto di più anti-pre-a-televisivo si possa immaginare, agli antipodi dei lustrini berlusconiani.

    tibi

    RispondiElimina
  38. "Il leghismo fa parte di un'onda culturale lunga, indotta dalla TV spazzatura, quella della De Filippi, per intenderci."

    Mi spiace dover fare sempre il difensore della tv spazzatura, però, insomma, andiamo, ci sarà pure anche qualche altra spiegazione! Di tutto può essere imputata la De Filippi tranne che di razzismo! I miti di quella tv sono altri, sono l'essere=apparire, solo la volgarizzazione della massima di Andy Warhol "tutti possono esser famosi per 15 minuti", essere neri bianchi o verdi è ininfluente in questo campo da gioco, l'importantre è essere giovani, belli e spregiudicati.

    RispondiElimina
  39. Se parliamo di tv come di strumento per pompare l'allarme sociale, la Lega è televisivissima.

    Ma a parte questo: non sono fantastici questi nuovi statalini col culo al sole che cercano di fare gli organici al Partito Leghista Operaio?

    La cosa favolosa è che a volte sono gli stessi che fino a qualche anno fa criticavano la classe operaia perché era conservatrice, perché lottava per difendere lo status acquisito e non accettava il neoliberismo come stato di natura (cinque anni fa il neoliberismo era uno stato di natura; oggi lo è il razzismo; cambiate idea come banderuole e pretendete che la natura cambi idea con voi).

    RispondiElimina
  40. Leo, potrei dire lo stesso a te, che col culo altrettanto al sole fai il cantore dei poveri ggiovani precari senza futuro.
    Ma preferisco notare come il tuo razzismo alla rovescia lo rivendichi orgoglioso, ovvero: i candidati ti andrebbero bene pure leghisti, purche' non siano della pigmentazione sbagliata, che poi è la tua.
    Al di là dei problemi che puoi avere tu con la tua immagine e la tua identità, l'essenza del razzismo è proprio questa: pensare che in politica (come in altri campi) si sia 'giusti' o 'sbagliati' a seconda della genetica, di quello che si è e non di quello che si decide di essere.

    tibi

    RispondiElimina
  41. @Marco
    Il neorazzismo è in realtà un razzismo verso i poveri, vero i reietti: ti immagini un leghista che se la prendesse con Obama o con una delle tante stars nere del mondo dello spettacolo?
    L'ideologia di fondo non ha bisogno di essere razzista, basta che sia egoista, ma di un egoismo rozzo ed immediato, come quello che vediamo nei bambini che si tirano l'un l'altro il giocattolo, ben raffigurata da programmi come quello che citavo (ma non è certo l'unico, era solo un esempio emblematico).

    Tibi pensa che la politica sia questo, organizzarsi in più persone per prevalere: se fai così, sei un politico abile. Io invece seguito a considerarlo un comportamento di tipo mafioso. L’unica associazione che io concepisco nell’alveo democratico è quella basata sulla condivisione di idee, non quelle basate sulla condivisione di interessi, e difatti Bossi non lo ammetterebbe mai, ma i suoi scagnozzi non sono così abili.

    RispondiElimina
  42. Vincenzo, le idee puoi condividerle finche' ti pare, ma finche' non le metti in pratica, non fai politica: politica è decidere come allocare le risorse, che per definizione sono scarse.
    Vuoi un esempio?

    http://tinyurl.com/nlm7k5

    tibi

    RispondiElimina
  43. tibi forse intendi questo
    http://digilander.libero.it/antilega/il%20razzismo%20della%20lega.htm
    questo
    http://www.youtube.com/watch?v=Y63Bpz8GCdU

    oppure questo?
    http://it.wikiquote.org/wiki/Roberto_Calderoli

    o forse meglio
    http://it.wikiquote.org/wiki/Mario_Borghezio

    Invece di scambiarvi ipacevolezze voi due, potreste per esempio parlare di fatti.
    Che importanza ha chi di voi due e' piu' puro, o meno stronzo, qui c'e' un tale (tibi) che porta a supporto di una tesi che non si capisce quale sia.

    Ripeto, qual'e' la tua tesi? Che la lega non e' razzista, o che il razzismo non dev'essere rigettato? O che non e' cosi' importante? Che e' piu' importante la playstation?

    Perche' qui si fa tanto parlare ma talvolta c'e' bisogno di parlar chiaro.

    Andrea

    P.S.: tibi se decidi di rispondermi rispondimi con risposte chiare perche' forse sono un po' troppo stupido per le tue risposte articolate.

    RispondiElimina
  44. A me quello che fa davvero male è che la Lega ha fatto passare, grazie alla sponda delle TV piduiste di B. (e in questo la De Filippi e l'altro piduista Costanzo... a proposito: la P2 si può considerare una lobby?) l'antipolitica di comodo e una autentica anticultura.

    Gente che oggi fa il ministro trent'anni fa non avrebbe potuto nemmeno fare il portaborse. La cultura era un valore anche per gli operai. C'è stata una velocissima volgarizzazione del linguaggio e di conseguenza delle idee. Con la scusa del "parlar chiaro" e della schiettezza al posto dei "barocchismi linguistici della vecchia classe politica", il vocabolario da Bar Sport e il comportamento da Processo del Lunedì sono diventati la norma. Ma quando si grida è impossibile trasmettere concetti complessi, come è impossibile starnutire tenendo gli occhi aperti. Quindi vince sempre lo stomaco, e il cervello perde sempre. Oddio, sto parlando come Bersani...

    Anche il razzismo nostrano forse risente di questa semplificazione: mica nasce da ponderosi studi teorici con pretese di scientificità antropologica o filosofica, ma piuttosto da reazioni spinali, pensieri bassi, fastidi olfattivi ed estetici, e quindi per questo è molto variegato e incoerente. E' una risposta semplice, in linea con la regressione culturale, ad una serie di problemi veri e complessi.

    Se a sinistra ci fosse una classe politica capace di ispirare fiducia, che desse la sensazione di comprendere i nostri problemi e di volerli e poterli risolvere, e forse allora il razzismo cesserebbe di essere una soluzione per una parte così importante di italiani.

    RispondiElimina
  45. La sua tesi è che è giusto essere razzisti e assumere o licenziare a seconda della razza, e se non siamo razzisti è solo perché siamo ricchi.

    Detto questo, se ne va a ritirare il suo stipendio DA MISERIA che i suoi amici leghisti operai e padroncini NON GLI AUMENTERANNO MAI, perché è inutile gettare ghiande al porcellino che si fa piacere la segatura.

    E se gli dicono: sai che i tuoi tentativi di sembrare organico a una classe sociale che non è la tua sono patetici e ruffiani, ti risponde: e tu che fai il cantore dei ggiovani senza futuro? Ahem, non ci arrivi: io non faccio finta di appartenere al cognitariato precario: io ci sono dentro fino al collo.

    Poi vabbè, c'è la fenomenale inversione di argomento, per cui accusi di razzismo uno che vorrebbe elezioni interetniche. Non voglio tutti i candidati neri, mona, lo capisci? Ne voglio un po' neri, un po' bianchi... così è chiaro?

    Ti rendi conto che sei lo scemo dei commenti? Se ti tirano una freccia, tu gliela tiri indietro rovesciata. Ti fai male da solo.

    Sei razzista? Sei razzista, ok. Cosa vuoi da noi? Che ti diciamo bravo, fai bene? Sai benissimo che non te lo diremo mai, e allora? Probabilmente ci tieni a far notare che, in quanto statale, hai un sacco di tempo da perdere: così i tuoi padroncini sono autorizzati a tagliarti lo stipendio e aumentarti l'orario. Vai così, mona tra i mona.

    Tra un po' comincio a canellarti gli interventi a caso, giusto per farti recitare la parte del mona incompreso.

    RispondiElimina
  46. Il liberismo non è uno stato di natura, è uno stato dettato dalla pura ragione.

    (giusto per aprire un altro fronte)

    RispondiElimina
  47. immagino che per alcuni di noi sia difficile capire che ci son atteggiamenti (e idee e politiche) oggettivamente razziste, poi chi le espone può essere simpatico e perfino sexy, che c'entra?
    non è che siamo fatti con lo stampino: si può essere operai e stronzi. insegnanti e stronzi e perfino grafici pubblicitari e stronzi (in quest'ultima categoria ce ne sono parecchi).
    il fatto che ci siano tanti (?) immigrati è un problema (immagino), ma non esclude affatto che ci siano tanti stronzi razzisti in giro.
    è ovvio che se piove ci si bagna, ma non posso mica prendermela col padreterno se ho lasciato a casa l'ombrello!
    secondo me alla base dei problemi del piddì c'è la scarsa democrazia: se vuoi unire due partiti fai una serie di spartizioni per ben rappresentare le componenti e (ops...) dimentichi di attivare tutti quei meccanismi veramente democratici perché potrebbero mandare all'aria gli equilibri faticosamente raggiunti. un po' quello che succede nei posti di lavoro con le elezione delle rsu: posti riservati ai sindacati firmatari del contratto, quindi in molti posti di lavoro se sei della uil o della cisl sei eletto comunque, anche senza voti (un po' quello che capita a certi loschi figuri ex democristiani)
    perciò qualcuno non si fa nessun problema se a noialtri ci è toccato vota' prodi alle primarie, ma loro all'ipotesi bersani (che insomma non è che sia un estremista) già pensano alla scissione...
    ma c'è anche la tendenza suicida: p. e. veltroni che prima delle ultime elezioni ha rinuciato a prendere a calci bassolino per paura di perdere le elezioni, solo che ha perso le elezioni politiche, le europee, le amministrative ora e perderà anche quelle dell'anno prossimo.
    ma naturalmente ci sono ancora da perdere un po' di ballottaggi perciò perché aspettare il congresso per dare uno spettacolo avvilente? cominciamo subito!
    perché non calcolare l'effetto che fa sugli elettori (alcuni dei quali, evidentemente disgustati, non sono andati a votare) lo spettacolo di liti e baruffe quotidiane?
    qualcuno di noi ha pensato a quale sarebbe stato lo spettacolo del governo se ci fosse stato il centrosinistra? chessò veltroni, bersani, ferrero, bonino, di pietro a discutere degli aiuti alla ripresa...
    ochei, ora chiudo, finalmente la formattazione del disco è finita

    RispondiElimina
  48. Leo, la colicisti te l'hanno tolta, allora perche' sei cosi' bilioso?
    Visto che fai il mio stesso lavoro, e' evidente che di tempo da perdere ne hai anche piu' di me, viste le camionate di bytes che pubblichi in rete.
    Allo stesso modo, tu puoi _atteggiarti_ ad appartenente al 'cognitariato precario', ma di fatto hai il culetto al sole, per usare la tua terminologia.
    Comunque guarda, c'e' un modo per tagliar corto e dimostrare al mondo, mica a me, che tu mica sei razzista come gli operai da me linkati: al prossimo taglio di cattedre, immolati tu, invece di qualcun altro che ha l'unica colpa di non avere il culo abbronzato come il tuo pur facendo le tue ore e venendo pagato meno.
    A chiacchiere sono bravi tutti: quando poi si tratta di decidere quali interessi preservare, a chi lanciare un salvagente quando l'acqua sale, allora i discorsi cambiano.
    Detto questo, posso benissimo fare a meno di continuare a discutere con te, visto che argomenti interessanti non me ne porti oltre a mona, porco razzista, ti cancello, etc.

    Quindi se permetti rispondo agli altri.

    tibi

    RispondiElimina
  49. "a chiacchiere sono bravi tutti".

    Ma no, perché? Ad esempio, tu non sei bravo neanche con quelle.

    Poi, scusa, nessuno ti ha dato del porco razzista, ma se ci tieni ok. Sei un porcellino razzista.

    Non trovi che sia un argomento interessante? In effetti non lo sei. Cosa vuoi che ti dica: prova a uscire da te stesso ed entrare in una personalità originale.

    "Quindi se permetti..."

    Ecco, no. Perché ti dovrei permettere qualcosa? Sei a casa mia. Hai presente quei signori di quel partito che appena li inquadrano sanno solo dire "...a casa nostra non li vogliamo"? Bene, perché io dovrei volere te?

    RispondiElimina
  50. Andrea, cosa stai cercando di dimostrare, che Borghezio e' brutto, sporco e cattivo?
    Guarda che il problema (sempre IMO) non e' lo scarso senso estetico degli elettori, e' che i problemi di cui parla la Lega ci sono e io ti facevo un esempio concreto: posti di lavoro che spariscono e non bastano piu' per tutti, altro che playstation.
    Di fronte al problema concreto, quegli operai hanno deciso che andavano preservati prioritariamente i posti di chi in quella zona vive e in quella fabbrica lavora da piu' tempo, invece degli ultimi arrivati. Questo li rende razzisti? Tu al posto loro che avresti fatto? Licenziamo un po' di bianchi e un po' di neri? In che proporzione? O teniamo i neri, che' i loro nonni sono stati colonizzati / schiavizzati / etc.? La melanina e' un titolo privilegiato per l'accesso al posto di lavoro? O magari alla casa?
    Cosi' la pensa evidentemente l'assessorato alla casa di Padova (non a caso di area ultrasinistra), dove il 96% (dicesi: novantasei) delle case popolari sono state assegnate a stranieri (fonte: Gazzettino del 5 giugno 2009).
    Come vedi, io ti porto fatti concreti. E penso che fatti come quello appena citato portino molti piu' voti alla Lega delle prime serate di I-ta-lia... U-NOOOO!

    tibi

    RispondiElimina
  51. Leo, mai messo in discussione che questa sia casa tua. Comportati come ti pare, ci mancherebbe.
    Dico solo che, visto che qualcuno qui mi ha posto delle domande, magari gli interessa leggere le risposte.

    tibi

    RispondiElimina
  52. "Di fronte al problema concreto, quegli operai hanno deciso che andavano preservati prioritariamente i posti di chi in quella zona vive e in quella fabbrica lavora da piu' tempo, invece degli ultimi arrivati. Questo li rende razzisti?"

    Precisamente.

    "Tu al posto loro che avresti fatto? Licenziamo un po' di bianchi e un po' di neri?"

    Prima cassa integrazione, poi agevolazioni a chi si pre-pensiona, per finire graduatoria interna di merito e di anzianità.

    "Cosi' la pensa evidentemente l'assessorato alla casa di Padova (non a caso di area ultrasinistra), dove il 96% (dicesi: novantasei) delle case popolari sono state assegnate a stranieri (fonte: Gazzettino del 5 giugno 2009)".

    Sono convinto che nella tua "fonte" c'è anche il documento dell'assessorato che spiega che ha privilegiato i neri per via della melanina, e non perché, probabilmente, erano regolari e avevano il 96% delle richieste in regola.

    Vuoi la "quota bianchi" nelle case popolari? Vanno bene anche meridionali o devono essere nati tra Adige e Piave?

    "Come vedi, io ti porto fatti concreti. "

    Capite, lui non è che sia razzista, lui è concreto.
    Mi vengono in mente molti altri razzisti molto concreti, però non li scrivo.

    RispondiElimina
  53. Leo, la tua soluzione presenta qualche problema.
    Innanzitutto, gli ammortizzatori sociali costano. E il costo sai chi lo paga? L'INPS, cioe' i lavoratori stessi. Con le conseguenze del caso, ovvero che la coperta si restringe sempre piu' e con questa l'importo della pensione che un giorno percepirai. Il prepensionamento, poi, che genialata. Conosco ferrovieri prepensionati alla soglia della cinquantina, per far fare le ristrutturazioni alle FS neoprivatizzate a costo zero, che percepiranno la pensione per piu' anni di quanti abbiano lavorato, stando alle aspettative di vita - e alla faccia dei giovani precari che poi, fatalmente, le ferrovie hanno assunto per sostituirli.
    Nel merito, gli ammortizzatori sociali non si applicano ai contratti a termine, come quelli dell'articolo linkato, per il semplice fatto che non e' che costoro 'perdano' il lavoro: non gli viene prolungato oltre il termine iniziale, il che e' un tantino diverso. Certo, sarebbe bello se tutti avessero il posto fisso a vita, a ciascuno secondo i suoi bisogni e da ciascuno secondo le sue capacita', ma non tutti sono fortunati come te e me.
    E quindi, quando i posti di lavoro diminuiscono, da che mondo e' mondo diminuiscono prima quelli precari.
    Pensi sia iniquo? Think twice.
    Tale iniquita', infatti, si applica da sempre in un settore che conosci molto bene: la scuola, dove se calano le cattedre rimangono a casa prima i precari.
    Quindi torno a chiederti: sei disposto a fare come proponi tu, ovvero ad essere cassintegrato / messo in mobilita' per evitare che vengano lasciati a casa dei supplenti, che verosimilmente verranno da fuori, o i posti da insegnante vanno preservati solo per quelli nati tra Po e Rubicone e che hanno un determinato tasso di gnocco fritto nel sangue?
    Certo, mi dirai che magari tu, come gli operai razzisti dell'articolo, hai costruito delle aspettative su quel posto di lavoro che ti avevano detto era fisso: magari ci hai preso un mutuo, o hai messo in cantiere qualche tenero frugoletto, lo so, ma che vuoi farci, e' la solidarieta' interetnico-proletaria, bellezza.
    O vuoi fare il flessibile col culo degli altri?

    tibi

    RispondiElimina
  54. sai, tibi, a quelli che la pensano come te farebbe bene passare un anno dall'altra parte della barricata, vivere 12 mesi con la possibilità di "scegliere" tra morire di fame e stenti al proprio paese o rischiare la pelle per sopravvivere, venendo infine odiati e trattati da criminali per averci solo provato.

    Ma, come diceva una canzone degli ustmamò, per fortuna che non tocca a noi, anche se a me è capitato per un po' in realtà qualche anno fa, sai son meridionale, anzi teròne, come dicevate voi leghisti negli anni 80 quando il lavoro non mancava di certo ma i vostri discorsi erano gli stessi, segno che è una questione culturale e non di pragmatismo.

    www.youtube.com/watch?v=miOWcK1zQxs

    RispondiElimina
  55. Ah, ovviamente, se per te vanno bene i criteri scelti dall'assessorato PD che lasciano in strada, combinazione, i pezzenti musi pallidi che pretenderebbero pure la casa per parcheggiarci l'Audi davanti, ti dovrebbero andar bene anche i criteri contrattati dai lavoratori di Castelfranco Veneto che, combinazione, lasciano a casa i precari africani.
    Invece a te, guarda caso della stessa area politica dell'assessora in questione, sta bene che i culi pallidi vengano lasciati per strada, si vede che era giusto cosi'.
    Beh, allora a me, da bravo porcellino razzista, sfugge un grufolio di piacere, al pensiero che quell'area politica, questo giro, non piazzera' culi nel parlamento europeo, dove si beccherebbe soldi miei per discriminarmi meglio: ci manca solo che i negri debbano finanziare il Klan.

    tibi

    RispondiElimina
  56. no, tibi non mi va bene nessuna delle due cose, le discriminazioni mi fanno schifo, e se sei convinto che l'assessore ha usato un criterio di selezione razzista dovresti presentare le tue prove alla magistratura, non ad una toga rossa ovviamente, che si sa che complottano insieme. ;)

    Il fatto è che non capisco perché, se la casa è un problema per molti lavoratori, non te la prendi con gli speculatori: molti appartamenti sono vuoti, le case ci sono, ma essi vogliono creare una penuria artificiale di alloggi per alzarne il valore. Se i salari sono bassi, perché non te la prendi con i padroni che pagano poco, invece che con i poveracci che starebbero al tuo fianco in questa lotta. La crisi l'hanno creata i capitalisti e tu te lal prendi con i proletari tuoi fratelli, ecco cos'è che non mi sta bene, puteo.

    RispondiElimina
  57. Abbasta, non avevo visto il tuo commento, quindi stavo continuando da prima; ma mi sta bene anche se rispondi tu, non c'e' problema.
    Nel merito, la cosa e' stata denunciata dal segretario provinciale del Conia, la Confederazione nazionale degli inquilini, vedremo come andra' a finire: io non sono parte in causa, per mia fortuna la casa ce l'ho, solo che piu' ancora dei razzisti 'semplici' mi fanno schifo i razzisti alla rovescia, che ci vuoi fare.

    Similmente, gli speculatori fanno almeno il loro mestiere, mentre chi assegna alloggi pubblici dovrebbe farlo con equita', non secondo la propria ideologia farlocca. Non e' un caso se ci sono anche alloggi dell'Ater okkupati da anni a sbafo da alternativi de 'sta minchia (e se provano a sgombrarli, ci vanno i consiglieri comunali della stessa area ad azzuffarsi coi vigili).

    tibi

    RispondiElimina
  58. (a scanso di equivoci: 'PD' stava per Padova, mentre l'area politica dell'assessore e' Rifonda)

    tibi

    RispondiElimina
  59. "Gli speculatori fanno almeno il loro mestiere" anche come provocazione mi sembra un po' eccessiva. Allora anche gli squatters fanno benissimo il loro. Quelli che hanno costruito in Abruzzo le case col cemento disarmato, poi, meriterebbero il cavalierato (e magari ce l'hanno già).

    Quello che non capisco di tibi è che mi sembra abbia chiaro che il razzismo nasce in una guerra tra poveri, e che questa guerra è causata dalla scarsità di risorse e dalla sua distribuzione iniqua. Però invece di operare sulle cause e fermare questa guerra, preferisce accontentarsi di vincerla, pur sapendo che si tratta di conquistare il posto più basso di una scala sociale che resta ingiusta e iniqua.
    Mi chiedo quanto sia realmente convinto di quello che dice e quanto invece si difenda con la provocazione.
    Proviamo a fare un po' di chiarezza?
    (Oddio, magari è già tutto chiaro a tutti gli altri, nel qual caso cercherò di leggere più attentamente)

    RispondiElimina
  60. C'è che in lui, come molti della sua parrocchia, l'esigenza di provocare (di trollare) si è saldata al cervello.

    Cioè, pensate che sotto le provocazioni alla Salvini ci sia un'idea della società? No, ha bisogno delle provocazioni perché sotto non c'è niente.

    I razzisti alla rovescia... ma chi? Cioè, ma tu ci credi davvero agli editoriali di Libero o il Giornale? Secondo te accusare un razzista di razzismo significa fare razzismo alla rovescia? Ho detto che i bianchi sono inferiori? Che bisogna preferire i neri a loro nelle assunzioni o negli affitti? Che senso ha dialogare con uno che si parla allo specchio?

    "Quindi torno a chiederti: sei disposto a fare come proponi tu, ovvero ad essere cassintegrato / messo in mobilita' per evitare che vengano lasciati a casa dei supplenti".

    Se necessario. Tra l'altro non è un gran sacrificio, visto che ho schivato la perdita del posto di striscio (e probabilmente mi capiterà tra uno o due anni: lo hai capito che questo non è un sito di gente con il posto sicuro? ci sono altri modi in cui uno può spiegartelo?) Resto convinto che prima bisognerebbe agevolare la pensione a chi ne ha bisogno.

    Però poi basta, eh. Se avevi qualcosa d'interessante da dire, lo spazio per dirlo lo hai avuto. Se cercavi di dimostrare che si può essere razzista in modo concreto, ok, guarda ti rilascio il patentino: sei un leghista concreto. Io comunque preferisco il leghista negro. Ancora meglio il Democratico cinese. Se poi il democratico cinese è pure concreto, meglio ancora.

    RispondiElimina
  61. Ah, poi dare del bilioso a uno che si è appena fatto togliere la cistifellea (e quindi ha effettivamente il problema, non metaforico, della bile che può travasare) dice tutto di te. Poi bisogna aver pazienza, certo. Ridi anche dei ciechi e degli storpi? Siamo concreti: è gente che non serve a niente, succhia solo delle risorse ai virili operai in audi. Bisognerebbe trovare una soluzione finale anche per loro.

    RispondiElimina
  62. "Ho detto che i bianchi sono inferiori? Che bisogna preferire i neri a loro nelle assunzioni o negli affitti?"

    Macche', hai solo detto, tranquillissimo, che se l'assessore da' il 96% delle case agli stranieri, il suo buon motivo ci sara', comepotetegiudicar, etc.

    Bene, rimaniamo ai dati: gli stranieri residenti, a PD, sono circa il 12% (dati dell'anno scorso), che si beccano il 96% delle case popolari (dati 2007, usciti ora). Il che vuol dire che uno straniero ha 64 volte piu' probabilita' di avere la casa popolare, il che per Leo è normale.
    Come a dire: se in una scuola i bianchi sono 1/8 dei neri ma si beccano quasi tutte le borse di studio, che volete che sia, si vede che i neri sono una sessantina di volte meno intelligenti.
    Questo qualifica lui e l'area politica in cui si riconosce, la quale adotta simili politiche? Direi di sì, anzi: lo dicono i numeri.

    Poi continui a (far finta di) non capire che tra te e il supplente, _prima_ finisce col culo per terra lui, poi, _dopo_ che non ci sono piu' supplenti a farti da tappetino, si può cominiciare a parlare di te, che comunque non finisci a casa domani senza stipendio: secondo te invece gli operai stabili di Castelfranco dovevano mettersi sullo stesso piano dei precari, sennò sono razzisti.

    Mi scuso comunque per il riferimento all'operazione, che ritenevo, non essendo un esperto, di routine/poco conto e pensavo avesse risolto il problema. Anche se sono orbo, vedo che non è così, my mistake.

    tibi

    RispondiElimina
  63. tibi, esattamente come prevedevo non mi hai risposto.

    Lo scarso senso estetico dell'elettorato è un problema enorme, purtroppo. Se il bullo del mio quartiere mi promettesse di prendere a calci il mio vicino di casa rumoroso se io lo sostengo al consiglio comunale, ci penserei due volte, perchè il rumore non è bello, ma avere un bullo ingorante al consiglio è peggio.

    Nel caso da te citato preferirei dare il voto a chi mi promette ammortizzatori sociali migliori, non a chi mi promette di allontanare altri colleghi. O il fatto che alimentare la guerra e le stratificazione sociale tra i dipendenti è un vecchio modello collaudato di quelli che un tempo chiamavano "padroni" ti viene nuovo?

    Andrea

    RispondiElimina
  64. Tanto per chiarire quali sono invece gli ammortizzatori sociali che ci attendono:

    http://www.wittgenstein.it/2009/06/04/io-li-odio-i-nazisti-dellillinois/

    RispondiElimina
  65. i razzisti sono simpatici come il colera

    http://jellynuts.com/jukebox/myjukebox4_files/112-genesis-mama.mp3


    p.s. ma di Chiamparino non si parla per evitare che si sciolga al sole di una campagna elettorale massacrante?

    RispondiElimina
  66. Sarà forse il mio bilioso pregiudizio; pure, tra un assessore che deve produrre una documentazione di quello che fa, e rischia in ogni caso di andare sotto inchiesta, e Tibi che legge la notizia sul Gazzettino, chissà come mi fido più del primo.

    In realtà faccio anche io parte di quella congiura per creare teste di ponte africane in provincia di Padova. E' per questo che vengono cassate le migliaia di richieste per alloggi popolari prodotte da poveri operai veneti in Audi. Richieste che nei prossimi commenti ci documenterai ampiamente, anche se finora non l'hai fatto perché volevi mantenere la suspance.

    Poi c'è questa storia che, siccome nella scuola lasciano a piedi i precari (e io non ero d'accordo in nessun modo e per quanto ho potuto mi sono opposto) per essere coerente non posso protestare con chi lascia a piedi i neri nelle fabbriche. Ti sembra un ragionamento? Probabilmente sì, ti sembra un ragionamento. E Salvini un maitre à penser, probabilmente.

    Mescoli ad arte (pessima arte) la questione precariato e i licenziamenti in fabbrica. O devo dedurre che la fabbrica deve licenziare i neri non perché neri ma perché precari?

    Stai semplicemente giocando a confondere i concetti: quei neri lì, che dovrebbero essere licenziati perché abitano "da meno tempo", da quanto tempo abitano lì? Sei mesi, cinque anni, dieci?

    Ho come il sospetto che se fossero davvero tutti appena arrivati, il problema non si porrebbe. Il problema è che qualcuno di loro magari per anzianità avrebbe il diritto a restare.

    RispondiElimina
  67. Infatti, Leo: il problema si pone (e il caso giornalistico si crea) perche' sono (a maggioranza) neri, il precario licenziato bianco fa meno tenerezza.
    Nel caso padovano, come ricordavo, ci sono anche alloggi popolari occupati (quindi lì la violazione di legge c'è per forza) da anni: il minimo che si possa dire dell'assessorato competente è che non si sia attivato adeguatamente per farli sgombrare.
    Se vuoi i particolari, cercateli.
    Se continui a credere che va bene che non ci siano indigeni nelle case popolari perche' sono tutti troppo ricchi, sei al livello di quelli cui andava bene che non ci fossero neri nelle univeristà dell'Alabama perche' tanto erano tutti troppo stupidi.
    E' la stessa, identica politica, realizzata con vari mezzi.

    tibi

    RispondiElimina
  68. "il problema si pone (e il caso giornalistico si crea) perche' sono (a maggioranza) neri, il precario licenziato bianco fa meno tenerezza."

    Abbiamo trasmesso: Essere Mona Oggi

    Padova dev'essere l'unico luogo in Italia dove i giornali li vendi solo se parli dei licenziati afroamericani, perché i bianchi non interessano.

    Avevo detto che ti cancellavo, ma di fronte a dei fiorellini così uno come fa.

    RispondiElimina
  69. Non sapevo Repubblica avesse la redazione a PD, vedi che s'impara sempre qualcosa.

    tibi

    RispondiElimina
  70. Andrea, se il problema del vicino rumoroso non me lo risolve nessuno, anzi, chi me lo dovrebbe risolvere mi viene a dire che il problema non e' lui che e' stronzo ma sono io che ce l'ho con lui, sai che succede?
    Succede che alla fine voto il bullo, che almeno riconosce che c'e' un problema e se ne fa carico.
    Poi puoi darsi che lui non sia capace di risolverlo, ma sicuramente non lo risolvera' chi invece da' la colpa a me.

    tibi

    RispondiElimina

Puoi scrivere qualsiasi sciocchezza, ma io posso cancellarla.

Altri pezzi