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giovedì 27 settembre 2012

Non è incredibile Sallusti

Che poi il carcere non è la cosa peggiore
che possa capitare a un uomo, diciamo.
Ma voi non trovate incredibile che un giornalista - non necessariamente Sallusti: un giornalista - vada in galera perché ha pubblicato un'opinione? Non è incredibile?

E guardate, lasciamo stare il fatto che l'opinione partisse da una notizia falsa (genitori ottengono dal magistrato un aborto coatto per la figlia; non era vero e Sallusti non ha rettificato); lasciamo stare anche la qualità repellente dell'opinione in sé (l'evocazione delle "Maldive e della discoteca di sabato sera", perché gli abortisti nei giornali di destra sono sempre essere persone che vanno al mare e si divertono; mai gente che non vuole figli perché semplicemente non se li può permettere, mai: dove c'è un aborto ci devono per forza essere i mari del sud e la "discoteca"). Lasciamo stare la vaga, vaghissima incitazione al linciaggio ("se ci fosse la pena di morte, e se fosse applicabile, questo sarebbe il caso"). Non è incredibile che un giornalista vada in galera per avere pubblicato un'opinione, pure ipocrita e repellente, ispirata a una notizia falsificata e mai rettificata, contenente una vaga incitazione al linciaggio? Io lo trovo incredibile.

Lasciamo anche stare il fatto che Sallusti quel pezzo non l'abbia scritto, ma che comunque ne sia penalmente responsabile in quanto direttore, perlappunto, responsabile, del giornalaccio che lo pubblicò. Non è incredibile che si vada in prigione perché si è responsabili di un giornalaccio dove si pubblicano ipotetiche incitazioni al linciaggio ispirate a notizie false e mai rettificate?

Sallusti poi avrebbe potuto fare il nome del giornalista ma si è rifiutato, anche se tutti dicono di sapere chi è: in particolare secondo Feltri è Renato Farina, che sul giornalaccio non avrebbe potuto scriverci, nel 2007, perché era stato radiato dall'albo, quando aveva dovuto ammettere di aver collaborato coi Servizi segreti (il che non è consentito ai giornalisti dell'albo) passando informazioni e pubblicando notizie false. Farina tra l'altro è deputato, quindi forse potrebbe godere dell'immunità, anche se quest'anno è già stato condannato per aver introdotto un tronista nella cella di Lele Mora (se non ho capito male io), il che costituisce falso in atto pubblico. E non è incredibile? Che qualcuno vada in prigione perché non rivela di aver lasciato scrivere ipotetiche incitazioni al linciaggio a uno spione che è stato radiato dall'albo e ha freschissimi precedenti penali? Io lo trovo incredibile.

Sallusti poi avrebbe potuto difendersi meglio, per esempio andando alle udienze, o pagando un avvocato, ma in appello (cito Facci, sperando non scriva stronzate) "l’avvocato di Libero tipicamente non si presentò in aula e però neppure il suo sostituto: il quale, nel frattempo, aveva abbandonato lo studio nell'ottobre precedente come del resto la segretaria, entrambi stufi di lavorare praticamente gratis. Fatto sta che all’Appello dovette presenziare un legale d’ufficio – uno che passava di lì, letteralmente". E non è incredibile? Che qualcuno vada in prigione perché non paga l'avvocato che dovrebbe difenderlo dall'accusa di aver lasciato scrivere ipotetiche incitazioni al linciaggio a uno spione radiato dall'albo con freschissimi precedenti penali? Secondo me è incredibile.

E guardate che cose del genere possono capitare a tutti, andiamo: chi di voi non ha mai rubato un biscotto nella dispensa? chi di noi, svolgendo occasionalmente l'onerosa funzione di direttore responsabile di un quotidiano, non ha lasciato scrivere opinioni discutibili (con annesse vaghe incitazioni al linciaggio) a uno spione recidivo, senza preoccuparsi nel contempo di pagare decentemente un avvocato che vada alle udienze d'appello? Basta con questa ipocrisia: capita a tutti, anche più volte l'anno, di lasciar scrivere stronzate a spioni radiati dall'albo, ma non per questo andiamo in galera; anche se ci condannassero, comunque godremmo della condizionale. Noi. Sallusti no. Lui no perché ha già dei precedenti, cioè gli è già successo di lasciar scrivere schifezze del genere a chissà che altra gente, e anche in quei casi non ha pagato l'avvocato, ora io dico: non è incredibile? Che uno possa andare in galera perché tende a lasciar scrivere a spie radiate dall'albo dei giornalisti infamie ispirate a notizie false e non rettificate, senza preoccuparsi di pagare un avvocato? Io lo trovo incredibile, non sto scherzando, sul serio non ci credo.

Infatti Sallusti in galera pare che non ci andrà. Ma non è comunque incredibile questo accanimento? Tu ti svegli un mattino, magari non hai voglia di leggere le notizie false e le provocazioni che spioni infami radiati dall'albo scrivono sul giornale di cui tu sei il direttore responsabile; magari ti sei dimenticato di pagare l'avvocato che ti assiste in queste cose; devi andare in galera per questo? Cioè è una cosa che non ci si crede, in che Paese viviamo.

53 commenti:

  1. a me salusti, quando lo vedo mi stimola i conati. certo, non per questo deve andare in galera. per il resto sì, come chiunque altro nella sua posizione, voglio dire.
    perché mai un direttore responsabile (chissà perché si chiama così?), profumatamente pagato, dovrebbe essere immune dalle conseguenze penali delle sue azioni?
    ma lo scandalo vero son gli altri giornalisti, anche di sinistra... è il classico esempio di difesa corporativa. una schifezza

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  2. Grazie, mi ci voleva un pezzo così.

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  3. Non solo Sallusti, tutti. Sono gente che imbocca il popolo con schifezze fabbricate dai loro padroni. pertanto... se non pagano i padroni, non vedo il perché devono pagare anche i distributori.

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  4. ok leonardo, quindi tu pensi che sia giusto che sallusti vada in prigione per questo fatto?

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  5. punto primo: sallusti è uno stronzo. nel caso specifico la cosa è irrilevante, ma lo dico tanto per sgombrare il campo da dubbi.

    la frase sulla pena di morte non è un'incitazione al linciaggio. dice l'autore "se ci fosse la pena di morte questo sarebbe il caso", ma la pena di morte non c'è, e il giornalista non dice "allora ammazziamolo noi". la frase è un periodo ipotetico dell'impossibilità.

    quindi sallusti dovrebbe andare in galera perché qualcun altro, in maniera senz'altro aggressiva (nessuno lo nega), ha formulato un'ipotesi impossibile. bene, me lo segno.

    dopodiché sallusti dovrebbe andare in galera perché sempre quel qualcun altro, nello stesso articolo, ha evocato le maldive e le discoteche del sabato sera. bene, mi segno anche questo.

    infine sallusti dovrebbe andar in galera perché ha fatto scrivere uno radiato dall'albo che addirittura ha fatto entrare un tronista nella cella di lele mora. minchia. la consequenzialità è lampante. tocca segnarsi pure questa.

    leonardo, va tutto bene. ma se mai mi dovesse capitare di evocare le maldive a sproposito spero di non incontrarti in un'aula di tribunale con una toga addosso.

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    1. No. Sallusti deve andare in galera perché secondo la legge vigente come direttore è responsabile di aver pubblicato un articolo non firmato contenente FALSITÀ, con notizie che accusano FALSAMENTE un giudice di aver obbligato un'adolescente ad abortire e di non aver pubblicato una RETTIFICA come la legge vigente richiede. Segnati questo, Carlo M.

      Poi fosse per me Sallusti non andrebbe in galera, mi basterebbe che non facesse più il giornalista per il resto della sua vita.

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    2. pienamente d'accordo con te. fa piacere vedere che tanti italiani hanno ancora un pensiero indipendente.

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  6. troppi 'lasciamo che'. Se parti dal caso Sallusti prova a considerarlo nella sua totalità

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  7. io non capisco perchè va bene se per "Deyfus" (e chi gli ha garantito spazio e pubblicazione)"se per il giudice ci fosse la pena di morte questo sarebbe il caso", mentre se per il giornalista ci fosse la galera questo non lo sarebbe.

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    1. Leggiti l'articolo, quella frase è solo una "rifinitura"...
      http://www.federicasgaggio.it/2012/09/dove-sono-le-snoq-dove-sono-tutti/

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  8. Sei un genio!!
    Comunque anche andasse in galera, un tronista in cella non glielo negherebbe nessuno !!!

    Serena

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  9. Finalmente qualcuno che non difende Sallusti; la legge italiana punisce la diffamazione a mezzo stampa, ma spesso la diffamazione viene confusa con la libertà di opinione.

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  10. Carlo, il pezzo è ovviamente ironico, ma questo non significa che l'autore sia convinto dell'esatto contrario di quel che scrive. Cioè io davvero trovo incredibile la vicenda, e non penso che Sallusti debba andare in galera: ma del resto non ci andrà. Quello che ha fatto, fossi io un magistrato (e grazie al cielo non sono), non lo considererei passibile di detenzione, ma semplicemente una grande cazzata.

    Così come cento indizi non fanno una prova, forse cento cazzate non fanno un reato punibile col carcere. Però sono tante: è interessante contarle.

    Ricordiamoci anche che stiamo parlando di un signore che si è arricchito scrivendo falsità per i suoi padroni: poteva almeno trovarsi dei padroni che si ricordassero di pagare gli avvocati. Non è andata così, eh beh, deve dispiacere a me?

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    1. Il reato punibile col carcere c'è e riguarda il caso specifico in questione - le cento cazzate fatte in passato fanno semplicemente saltare la sospensione condizionale (forse ti confondi con Calciopoli), e se tu fossi un magistrato probabilmente emetteresti la stessa sentenza.

      Ma mettiamo che la tua sia una critica alla legge e non all'operato dei magistrati - su cui, a parte le solite accuse di corporativismo, neppure Facci ha potuto eccepire qualcosa di serio - e mettiamo pure che passi l'idea che non si possa andare in carcere per un articolo di giornale - come ripetono in molti, senza crucciarsi di dare una spiegazione, quasi fosse una verità autoevidente... eppure mi pareva che le parole fossero pietre, talvolta.
      Domanda: come evitiamo che una parte molto ricca - in grado di pagare agevolmente più di una multa dell'ordine delle migliaia/decine di migliaia di euro - possa diffamare quotidianamente a mezzo stampa chiunque gli paja commissionando schifezze sullo stile di quell'insulso pezzo antiabortista?

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  11. perdonami, ti seguo e apprezzo spesso per la finezza del tuo ragionare, ma questa volta credo tu stia confondendo le premesse.
    Quello di Sallusti non può essere considerato un reato di opinione, perché nell'articolo si affermano cose false, sulle quali si ricamano delle opinioni. Dunque non si tratta di essere in disaccordo con l'opinione di Sallusti, quanto di affermare che Sallusti ha detto il falso. Anzi, diciamolo meglio. Non Sallusti ma un giornalista escluso dall'ordine ha detto cose false. Sallusti ha avallato ciò che è stato scritto da un non-più-giornalista sotto pseudonimo (non poteva scrivere in qualità di giornalista). E il buon Sallusti va in carcere perché... non è la prima volta che viene accusato di avallare (omettere il controllo) notizie false pubblicate su giornali da lui diretti. E il buon Sallusti, che poteva cavarsela con l'ammenda pecuniaria, decide di diventare il novello Giovanni d'Arco(re) ... mah... se poi vogliamo parlare del fatto che la pena detentiva è sproporzionata alle tante pene e non pene comminate in Italia, d'accordo, è una discussione che bisogna fare. Ma non è un reato di opinione, è la diffusione di notizie false.

    con affetto
    Stefania

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  12. Piantomola pure di dire che la pene detentiva è eccessiva per la diffamazione: a Sallusti per evitare la galera sarebbe bastato pubblicare una rettifica, cosa che non è mai avvenuta, quindi il mestiere di giornalista è già più che tutelato: per quali altri reati, anche di lieve entità, basta chiedere scusa per evitare sanzioni?

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    1. hai ragione, infatti è la conferma di quello che penso io, saccenti e ignoranti.

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  13. io so solo che ieri ho finalmente letto l'articolo della discordia e sono rimasta schifata. fosse per me avrei aggiunto alla querela il ginecologo e i genitori. questa non è libertà di opinione, questa si chiama arroganza, saccenza e soprattutto ignoranza. vergogna a chi ha scritto quel pezzo, a chi l'ha autorizzato e a chi oggi li difende. sono anonima perchè non sono registrata ma mi chiamo arianna. buona giornata a tutti

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  14. ma sorge spontanea una domanda: caro Leonardo, quand'è che ti candidi alle primarie del PD che ti votiamo soddisfatti in massa?

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    1. Il giorno in cui Leonardo si candidasse alle primarie del PD, nugoli di vespe accorrerebbero per dimostrare come il PD sia la sorgente di tutti i mali (dal buco dell'ozono al morbo di Alzheimer), dipingendo Leonardo come un sordido burocrate probabilmente complice di chissà quali oscure trame.
      E ovviamente verrebbe diffamato sei volte al giorno, prima e dopo i pasti.

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  15. sallusti è un pezzo di merda (mi pare si dica così in francese). e l'ordine avrebbe dovuto sanzionarlo mille volte. più o meno tutti i giorni.
    per le cose che scrive direttamente e per quelle che chiede/lascia scrivere.
    leggendo l'articolo non è che viene voglia di mandarlo in galera, viene voglia proprio di menargli. e io odio la gente che mi fa venire voglia di menargli. se sallusti era di un altro paese mò andavo ad assalta' la relativa ambiasciata!
    sto a scherza': io sono contrario alle manifestazioni violente

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  16. benissimo leonardo, allora perché non lo diciamo? sallusti ha fatto una grande cazzata, però non dovrebbe essere passibile di detenzione. punto. il pubblico ludibrio e una sostanziosa ammenda sarebbero ampiamente sufficienti.

    dopodiché possiamo divertirci pure noi a sparare qualche cazzatella sulle maldive e sul tronista di lele mora.

    aggiungo che la levata di scudi del giornalismo italiano in difesa di sallusti è insopportabile - per fare un esempio - tanto quanto la levata di scudi degli intellettuali di sinistra in difesa di adriano sofri ai tempi della sentenza calabresi.

    mi lascia un po' perplesso il fatto che alcuni di coloro che oggi sorridono all'idea che un condannato per diffamazione possa finire in galera siano gli stessi che si batterono affinché un condannato per omicidio uscisse di galera.

    ma si sa, i tempi cambiano. anzi no, non cambiano.

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    1. La differenza è che nel caso di Sofri chi ne chiedeva la scarcerazione lo riteneva, a torto o a ragione, innocente ed ingiustamente condannato; nel caso di Sallusti nessuno, nemmeno i suoi sostenitori, lo ritiene innocente (e come potrebbero? Basta leggere l'articolo).
      Sallusti non sarebbe nemmeno passibile di detenzione, se solo avesse pubblicato una rettifica, o se almeno si fosse degnato di difendersi nei processi, invece se n'è strafregato fino all'ultimo, e allora caxxi suoi. Di cosa parliamo, quindi? Basta per favore ciurlare nel manico.

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    2. Il parallelo con Sofri è fuori luogo: a suo tempo la tesi non era che Sofri avesse fatto una "cazzata" meritevole di "pubblico ludibrio" ma non certo del carcere. La tesi era che fosse innocente. Poi uno può guardarsi le croncache del processo e farsi un'idea sua, ma questa sparata sugli "intellettuali di sinistra" (che per altro oggi appaiono compatti a sostegno di Sallusti) non sta in piedi.
      Tommaso

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    3. Puoi spiegare perchè secondo te la diffamazione a mezzo stampa "non dovrebbe essere passibile di detenzione"?

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    4. per non avere una condanna detentiva Sallusti poteva:
      pubblicare una smentita

      oppure

      pagare un'ammenda (che era gia' stata destinata a Save the Children)

      Invece ha preferito sostenere che non c'era stata diffamazione ed e' arrivato fino alla Cassazione, tre gradi di giudizio con relative spese e perdita di tempo per giudici che avrebbero potuto occuparsi di cose piu' serie o importanti.

      La pena detentiva e' stata una sua precisa scelta, quindi di cosa ci si lamenta?

      Vincenzo

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  17. No.
    Non è incredibile quando parliamo di un giornalista che da anni propugna la responsabilità civile e penale dei giudici per le decisioni prese.

    E' facile fare i moralizzatori sulle altrui professioni.

    Se il concetto base del giornalismo di Sallusti è (come ha sempre lasciato intendere) "chi sbaglia, paga", allora lo stesso vale per lui.

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  18. Visto che citi Facci, citalo fino in fondo:

    "Quelle dei giornalisti: una lobby così potente (IRONICO, nota mia) che in vent’anni non è riuscita a ottenere la depenalizzazione di un reato che solo in Italia prevede il carcere. La responsabilità degli avvocati: una lobby vera, quella sì, che da una vita straparla di depenalizzare la diffamazione e poi non ne fa mai niente: chissà perché. La responsabilità della classe politica – che in Parlamento ridonda giust’appunto di avvocati – che parimenti rassicura e tranquillizza la classe giornalistica salvo (non) fare assolutamente nulla quale sia stato il colore della compagine governativa: hanno fatto due intere commissioni per depenalizzare e sfrondare il Codice ma per la diffamazione è mancato il tempo, sapete. Le responsabilità dei magistrati, se non disturba: perché essere particolarmente suscettibili non è reato, e poi è vero, c’è pur sempre una legge che consente tutto questo: ma la applicano loro, ed essere giudicati e risarciti da propri simili consiglierebbe quantomeno una certa moderazione. Una condanna a una sanzione pecuniaria, in primo grado, forse poteva anche bastare: e invece no, a quanto pare c’era l’urgenza sociale di fare ricorso per pretendere la galera. C’era bisogno, soprattutto, di comminarla. Perché forse Alessandro Sallusti è davvero un pericolo per la società: si può pensarlo. Ma si può anche riderne."

    Che Sallusti sia persona deprecabile e faccia rabbrividire per le sue opinioni (o quelle del suo giornale) è innegabile. Ma che debba andare in carcere per questo non dovrebbe avvenire in un paese democratico.

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    1. Anche se lo citi fino in fondo non fai molti passi in avanti, ad esempio la stessa premessa che vorrebbe che quello sia "un reato che solo in Italia prevede il carcere" è falsa.

      Magari a latere puoi spiegarci pure in che senso un articolo che si intitola "Il giudice ordina l'aborto" sia l'espressione di un'opinione; se io dico di Tizio che ha indotto alla prostituzione o corrotto un giudice o fregato un portafoglio o costretto Caio al suicidio secondo te sto esprimendo un'opinione?

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    2. Meglio ancora dell'articolo di Internazionale, guarda qui...

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    3. Atlantropa, c'è una piccola differenza che non ti è saltata all'occhio.
      L'aborto in Italia non è un reato. Si può essere d'accordo o meno (e io non lo sono), ma dal momento in cui è stato legalizzato, chi lo pratica non commette un reato. Al contrario, i comportamenti che adduci tu (indurre alla prostituzione, corrompere giudici, fregare portafogli ecc) sono reati e chiunque accusi altri di praticarli "diffama".
      Accusare qualcuno di diffamazione perché dice ingiustamente che un giudice vuole indurre all'aborto (quindi accusare qualcuno di voler avallare una pratica legale e consentita dalla legge italiana) è un ragionamento che non regge.
      Se tu, Sallusti o un giornalista radiato accusaste, anche con toni e termini inaccettabili e volgari, di voler "indurre al divorzio" una persona (magari perché avete etichettato il marito/moglie come la peggior feccia sulla terra) questo comportamento sarebbe punibile col carcere?
      Resta il fatto che non aver rettificato la notizia falsa su Libero è comportamento sanzionabile in tutti i termini previsti dall'Ordine dei Giornalisti.

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    4. Indipendentemente dagli esempi che ho portato sopra (e che, per inciso, avevano un altro scopo), diffamazione è tutto ciò che lede la reputazione di una persona, compresa eventualmente, chessò, l'accusa di essere di facili costumi o di non curare l'igiene - cose che, almeno al momento, non sono illecite.

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    5. quanto a questo per l'appunto neanche la prostituzione è un reato. Quindi?
      Chiarapetrucci

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  19. Il problema secondo me sta unicamente in quanto la pena detentiva sia commisurata e valida rispetto al reato. Per il resto Sallusti ha commesso innegabilmente un reato (libertà di stampa non è scrivere qualsiasi fregnaccia ti passi per la testa) e perciò deve essere sanzionato. Magari scegliamo un altro modo, ma deve pagare.

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  20. non è incredibile che tu mi abbia fatto morire dal ridere su una vicenda così penosa?

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  21. ma sei venuto a cercarmi pure su Linkedin? ma non ci posso credere...

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  22. Se la legge vigente dice che deve andare in galera, allora deve andare in galera!
    Hanno un ordine dei giornalisti e quasi 60 anni di tempo a disposizione per rimuovere l'ordinamento fascista che prevede il carcere per reati di opinione...

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  23. Grazie Leonardo.
    Il reato di Sallusti non è di opinione, cosa bisogna fare per far smettere di dire questa cazzata? E' omissione di controllo verso una violenza, anonima, vile, e direttamente dannosa verso una persona, mai degnata di scuse e riparazione.
    E' giusto che Sallusti sia condannato al carcere.
    Con tutte le cazzate che commette quotidianamente la giustizia italiana, con tutti i poveracci in galera senza prove o per false accuse, è possibile che al mondo dell'informazione gli salti la mosca al naso proprio quella volta che viene punito (con pena lieve) un colpevole, recidivo ed impenitente?
    Che vada in galera, e auguriamoci che ne esca socialmente migliore.

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  24. Leonardo, mi alzo in piedi ed applaudo senza leggereere i 43 commenti che precedono
    Chiarapetrucci

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  25. ho letto il tuo pezzo e non concordo con il tuo pensiero. Personalmente credo che mandare in galera un giornalista per un articolo di giornale sia vergognoso! Avrei capito imporgli una rettifica, avrei capito chiedere un risarcimento (20.000 euro sono tanti e troppi) ma condannarlo a 14 mesi di galera è assurdo. Certo è vero che se ha avuto tale condanna è perche la legge lo prevede, quindi bisognerebbe cambiare quella, ma dalla giustizia mi aspetto un minimo di buon senso ed imparzialità. Mi domando: ma se il diretto interessato fosse stato un pinco pallino qualunque, ci saremmo dovuti aspettare la stessa pena? Io capisco che esiste la responsabilità oggettiva e sono assolutamente daccordo sul fatto che se sei direttore di un giornale tu sei responsabile per quello che sul tuo giornale appare, ma da qui ad andare in carcere per un articolo c'è molta differenza. Ripeto e concludo: sarebbe stata appropriata, a mio parere una condanna al risarcimento dei danni, la pubblicazione della sentenza su tutti i giornali e l'obbligo di rettifica.
    P.s. L'antipatia o simpatica che suscita il giornalista in questione è assolutamente irrilevante in quanto parlare con faziosità è assolutamente inutile e stupido. Ciao

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    1. Piccole note:
      1) Libero e il suo direttore hanno rifiutato di rettificare e/o pagare.
      2) non stiamo parlando di una normativa anti-Sallusti, quindi sì, a paritá di condizioni Pinco Pallino subirebbe la stessa pena prevista.
      3) non è però irrilevante il fatto che stiamo parlando di un giornalista (?) Che da anni invoca la responsabilitá penale per i giudici che sbagliano... perchè non per i giornalisti?

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  26. a tutti voi, compreso l'autore del post, sfugge la questione centrale che non è "Sallusti" né il processo né Farina né il tronista, né i giornali. Il punto centrale è che se quella è diffamazione, allora qualsiasi cosa può essere diffamazione. Ma se la vicenda non è mai esistita (anche se ritengo abbastanza improbabile che non siano mai esistiti genitori che hanno obbligato le figlie adolescenti ad abortire, come no; e, a proposito, la gente che non può permettersi dei figli magari potrebbe anche scegliere la facilissima via del "non resto incinta"! non tiriamo in ballo né le Maldive né improbabili impossibilità proletarie, suvvia) allora dov'è la diffamazione? inoltre la diffamazione non dovrebbe contenere nomi e cognomi? Allora qualsiasi mia frase in qualsiasi contesto, comprese molte sei signori che hanno postato sopra di me sarebbero punibili col carcere, in quanto ampiamente più diffamatorie di quell'articolo insulso. (non difendo Sallusti, difendo me stessa)

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    1. Bobbi, a me pare tu non abbia letto tutto fino in fondo.

      Se tu scrivi che un giudice ha costretto una minore ad abortire, e in più dici pure che se esistesse in italia, meriterebbe la pena di morte, la calunnia c'è eccome.

      E' questo il falso.

      Il giudice si è limitato, vista la difficoltà nel gestire la situazione col padre della minore, a farsi "tutore" e a consentire a madre e figlia di decidere autonomamente senza doverlo interpellare.
      Punto.

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    2. Bobbi, le "impossibilità proletarie" sono tutt'altro che improbabili, te lo dice uno che vive in una provincia moderatamente ricca.

      Sì, la gente potrebbe anche non restare incinta, ma qualche volta succede, e abortire è un diritto.

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  27. Ciao, quello che trovo sconcertante io invece su Renato Farina ma lui forse se lo merita.. e che portando una persona in carcere.. un tronista.. poteva essere anche un prete sei condannato a tre anni di carcere.. fai fallire la banca mps o quasi e ti danno un encomio. Ma che cavolo fa la magistratura... proprio di classe e di casta.

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  28. Trovo fantastica l'ironia con cui è scritto quest'articolo, complimenti...peccato che molti lettori medi siano incapaci di coglierla e quindi credano che la vicenda sallusti sia veramente incredibile, mentre l'unica cosa incredibile è che se ne parli. Ma parliamo del contenuto dell'articolo incriminato: in quale paese ipocrita, se non questo, si accetterebbero lezioni di moralità (sul tema aborto) da uno come Farina? Vergogna Farina e Sallusti

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