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giovedì 20 febbraio 2014

La lotta tra i grillini e il Movimento

Tra due fuochi (amici?)

La scenata di Beppe Grillo in streaming, che ha deliziato sia i suoi tifosi che i suoi detrattori più accaniti, forse non è la vera notizia della giornata di ieri. Ieri Berlusconi ha adottato Renzi e Renzi ha promesso una riforma della giustizia a Silvio Berlusconi: forse Grillo avrebbe potuto dare più risalto alla cosa, ma era poco lucido. Tocca comunque parlare dell'isteria di Grillo, un po' perché sul patto Renzi-Berlusconi per ora si può solo speculare, e un po' perché illustra perfettamente le contraddizioni del Movimento Cinque Stelle. Avvertenza: nel mondo in cui sono cresciuto si riteneva che le contraddizioni fossero esplosive. Ogni tanto qualcuno titolava sui giornali di contraddizioni che stavano per esplodere nella DC o nel PCI o altrove, e delle palingenesi che sarebbero scaturite. Oggi è l'opposto, oggi la “contraddizione” è un punto di forza: credo che Berlusconi sia riuscito a tenersi sulla breccia per vent'anni proprio in virtù delle proprie contraddizioni. Allo stesso modo parlare delle contraddizioni del M5S non significa necessariamente indicare i punti deboli del M5S, anzi: proprio come Berlusconi, il M5S funziona anche grazie alla capacità di avvolgere i propri elettori in un contenuto politico che dice tutto e il suo contrario: democrazia e assemblearismo, diritti e giustizialismo, innovazione e reazione, Europa e strapaese.

Un anno esatto fa scrissi un pezzo in cui smontavo il M5S in tre componenti che, a mio parere, potevano dividersi da un momento all'altro: il successo elettorale avrebbe potuto detonarle. Su questo direi che mi sbagliavo: una delle vere notizie del 2013 è proprio la sostanziale tenuta strutturale del M5S: i transfughi sono stati pochissimi. 

Un anno fa distinguevo tra Grillo, il MoVimento e i grillini. Da una parte un leader carismatico, Grillo, portavoce e organizzatore del movimento. Più in basso il cosiddetto MoVimento, un elemento intermedio costituito dagli attivisti del M5S: quelli che partecipavano ai MeetUp e che oggi partecipano alle votazioni on line sulla piattaforma. Grazie alla trasparenza m5s, oggi sappiamo quanti sono: più o meno ottantamila, pochini (ma dovrebbero aumentare parecchio di sei mesi in sei mesi, man mano che si aggiornano i database). Il terzo livello invece è costituito dagli elettori di Grillo: i grillini. Quelli che conoscono il movimento perché conoscono Grillo; lo hanno sentito in tv o in piazza; magari leggono anche il suo blog. Questi sono il venti per cento dell'elettorato – otto milioni di persone. Già un anno fa qualcuno aveva notato che mentre la base grillina si stava ingrandendo a centrodestra, al confluire dei delusi di Lega e Berlusconi, il livello intermedio movimentista continuava a parlare un linguaggio molto più orientato a sinistra. La stessa discrasia la si è notata ogni volta che il MoVimento è stato consultato con una votazione on line: si pensi alla rosa dei candidati delle quirinarie, dalla Gabanelli a Romano Prodi. E poi l'abolizione del reato di clandestinità. Sino a ieri, al combattutissimo referendum consultazioni/sì consultazioni/no. Non che in questo caso la decisione di andare a scambiare un parere con Matteo Renzi sia in un qualche modo “di sinistra”: però rivela una disponibilità a confrontarsi con gli avversari politici che è quasi agli antipodi del grillismo.

C'è il piccolo problema che Grillo non è un rappresentante della volontà del MoVimento: gli altri magari sì, lui è quello che ha messo in piedi la baracca e non c'è nessuna regola statutaria per mandarlo via. Non si può ovviamente costringerlo a fare una cosa che non vuole fare; ovvero, se gli si chiede di andare alle consultazioni, lui ci andrà, ma farà il suo show di dieci minuti compresi di supercazzola sulle “rinnnovabili”, come quelli che vanno all'assemblea di condominio e si attaccano alla prima cosa che gli viene in mente per sbattere la porta. Qualsiasi altro cittadino eletto dal popolo dopo uno sketch così sarebbe da licenziare, ma appunto: i parlamentari del MoVimento sono cittadini eletti dal popolo, lui no. Lui e il suo cerchio magico (Casaleggio, Messora, Casalino e altra varia e raccogliticcia umanità) non sono tenuti a dar conto delle sciocchezze che dicono e scrivono. I parlamentari m5s possono anche esprimere la loro perplessità pubblicamente, ma poi non c'è nient'altro che possano fare: Grillo non può essere sbattuto fuori in nessun modo. Loro, viceversa, potrebbero già essere a fine corsa: non è detto che la legislatura duri ancora molto e non è detto che potranno ricandidarsi (a proposito, chi lo dovrebbe decidere?)

Alla fine il rapporto tra Grillo e il MoVimento è simile a quello dei leader carismatici cresciuti all'interno di un partito, che una volta raggiunta una posizione di potere istituzionale cercano di ridimensionare il potere del partito che ha fatto loro da trampolino. Il primo esempio utile è ovviamente quello di Mussolini e della lotta che condusse nel PNF per isolare i personaggi che minacciavano di metterlo in ombra. Attenzione, non sto dicendo che Grillo è un fascista (per certi versi sì, per altri no, ma non è questo che ci interessa). Sto semplicemente ricordando un esempio che dovrebbe essere familiare a chi ha studiato un po' di Novecento italiano. Con la sua scenata Grillo ha offeso soprattutto gli attivisti del MoVimento che gli avevano chiesto un atto di disponibilità vero nei confronti di Renzi. Grillo può permetterselo, perché il suo vero pubblico non è il MoVimento, ma la massa montante dei grillini, che alle votazioni on line nemmeno partecipano, ma che ieri si sono guardati lo streaming con gusto, condividendolo entusiasti nelle loro bacheche. Grillo lo show l'ha fatto per loro.

La situazione, dopo un anno, non è insomma cambiata di molto: il MoVimento continua a essere un piccolo gruppo di attivisti schiacciati tra un leader populista e un popolo leaderista. Anche se i membri del MoVimento decidessero di sganciarsi da costoro – e la maggior parte degli esponenti non ci pensa nemmeno – non andrebbero da nessuna parte: è Grillo che vince le elezioni, non il MoVimento. Il quale non ha individualità o professionalità tali da renderlo in qualche modo prezioso o insostituibile. Grillo può creare nuovi parlamentari m5s dalle pietre. Come se ne esce?

Un anno fa speravo che la fine dell'embargo televisivo avrebbe cambiato le cose. Immaginavo che molti esponenti del MoVimento, una volta eletti, sarebbero diventate personalità televisive, volti noti in grado di competere con la popolarità declinante di Grillo. Avevo sottovalutato la desolante mediocrità dei cittadini: l'unico che è riuscito a forare il video, Di Battista, è di stretta osservanza grillina. Per il resto Grillo continua a tenerli in pugno, e a usare gli ottantamila come cassa di risonanza.

Stamattina su beppegrillo.it c'è un articoletto ("Fuoco amico?") che prende atto dell'opposizione interna. Più per le cose che dice (riassumibili nel titolo: chi anche solo è perplesso è contro di noi), è interessante chi lo firma: una persona qualsiasi, un grillino a cui viene offerto il quarto d'ora di gloria. Può salire sull'unico pulpito importante, beppegrillo.it, e puntare il dito contro i traditori del MoVimento.

"4 senatori del M5S manifestano perplessità circa il metodo usato da Grillo nel corso del confronto in streaming con un certo Renzi. Chi sono questi 4 senatori? Quanto consenso hanno portato al M5S tutti insieme? Le televisioni di stato riportano lo streaming con tagli mirati ad oscurare la pietosa difficoltà in cui si è trovato il citato Renzi per tutta la durata del confronto. Perché questi 4 signori non denunciano questo comportamento scorretto, lesivo del diritto ad una informazione corretta e lesivo pure della dignità di coloro che conducono certe trasmissioni?" antonio noziglia, genova 

PS: i 4 senatori sono Lorenzo Battista, Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella e Luis Alberto Orellana.

La redazione interviene soltanto nel Post-scriptum, per identificare i nemici del popolo. Vincono loro.

31 commenti:

  1. Grillo non è tutto sommato fascista, è tutto sommato Maoista e l'autodafè fa parte della logica del m5s. Questo è molto triste, perchè sono convinto che lì dentro ci siano davvero tanti che sarebbero in gamba e hanno sperato di poter fare qualcosa di concreto, ma con quella logica è del tutto impossibile

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  2. La cosa che mi preoccupa è il solco fra "democratici" e "autoritaristi" che si è venuto a creare in Italia.
    Io mi son visto lo show in diretta, con Grillo che non faceva parlare Renzi e tutto il resto: a me Renzi non è mai stato simpatico, ma nel vederlo aggredito e silenziato ho provato un istintivo moto di solidarietà nei suoi confronti, la solidarietà che si prova di fronte al debole aggredito dal prepotente.
    Poi sono andato a giro per l'internet, finestra parziale e non rappresentativa, e ho letto commenti di gente che plaudiva all'aggressione, gente che diceva che Grillo era stato troppo gentile e via crescendo.
    Grillo passerà, Renzi passerà pure lui, ma rimarrà questa eredità: persone che ritengono giusto e doveroso aggredire chi la pensa diversamente, che di fronte al sopruso non sono mossi da istintiva pietà, ma anzi godono nell'assistere all'atto di sopraffazione. E' questa, a mio giudizio, la cosa peggiore.

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    1. Giusto. Ma di più... perchè l'atteggiamente di Renzi poteva essere anche uno studiato vittimismo. Il vero problema che ci vedo io è che Grillo non ci voleva andare, ma hanno fatto un sondaggio in rete (che concessione!). E il sondaggio gli ha detto male. Così è andato là e ha, semplicemente, fatto casino. Ma se in un sondaggio ti dicono di andare a fare le consultazioni con Renzi, vai e le fai. Non vai là solo per dire che "no, non le fai".
      Grillo è stato sicuramente tanto coerente quanto non democratico e maleducato, tutto lì. E ovviamente oggi quei 4 del m5s che hanno osato dissentire vengono subito additati al pubblico ludibrio sul blog. Ma che schifo ragazzi, io ci avevo sperato in voi

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    2. Che poi io mi son sentito la famosa "critica" di Orellana: il senatore esprime piena fiducia a Grillo ma aggiunge che forse si è lasciato prendere un po' la mano da suo carattere impulsivo. Il tutto con un tono estremamente umile e condito di frasi del tipo "ma forse mi sbaglio".
      Più che dissenso, quello di Orellana mi sembrava un consiglio costruttivo.
      Siamo al paradosso: Grillo può permettersi di insultare chi gli pare, aggredendo e togliendo la parola, nonché definendosi "non democratico", ma se un militante del movimento di comprovata esperienza avanza un suggerimento in tono pacato, esso viene bollato come "fuoco amico" e insultato sul blog.

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    3. Ma perchè date tutta questa attenzione ai modi con cui Grillo ha sbrigato questa faccenda delle consultazioni?, che differenza avrebbe fatto se invece di quei cinque minuti di comizietto sguaiato e controvoglia ce ne fossero stati quindici secondo le regole di un club di caccia alla volpe?, e che problema c'è se per una volta a Matteo è stato impedito di farneticare come suo solito?
      Dovrebbe essere del tutto evidente che Grillo non voterà mai una fiducia, o darà appoggi esterni, o mercanteggerà con un esponente della politica tradizionale; le accuse di "apparato", che Renzi rivolgeva ai rottamandi, Grillo le rigira anche ai Renzi, è una questione di soglie; l'unica possibile apertura dei cinque stelle risale al momento dell'elezione del pdr; lì si poteva andare a vedere le sue carte, capire se trattavasi di bluff o meno; ma non lo si è fatto, per cui pace; di fatto, ora le consultazioni col movimento di Grillo sono chiaramente inutili, anzi è più in generale inutile intavolare qualunque trattativa: o il movimento è già d'accordo, o è contrario, ma l'idea non la cambia.
      Può, dunque, aver senso cercare di spaccare il movimento, o più in piccolo provare a fare il famoso "scouting" con chi rivela una qualche propensione alla dissidenza, ma spazio per trattative non ce n'è.

      [poi vabbe', cambiare idea di fronte al Renzi patetico, con la lacrima dipinta sulla guancia che ti parla della gente che soffre, imho non sarebbe stato propriamente un segno di grandi intelligenza o abilità politica]

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    4. Comunque Grillo ha centrato un punto fondamentale: l'inaffidabilità di Renzi. Perché volare alla carotide di Letta e ribaltare il tavolo per accordarsi con Papi non era nel suo mandato.

      Il paternalismo con cui canzonava Grillo era patetico: Renzi è totalmante unfit per liderare una coalizione di governo e non ha i numeri per invocare il dolore reale delle persone.

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    5. "gente che plaudiva all'aggressione, gente che diceva che Grillo era stato troppo gentile e via crescendo."
      il successo di Grillo è basato proprio sul sublimare la voglia di vendetta dei vigliacchi che nella vita reale abbassano la testa anche davanti all'ultimo degli str...i, altro che a un PDC. Più sono falliti, e più lo esaltano.
      " Avevo sottovalutato la desolante mediocrità dei cittadini:"
      non eri abbastanza informato. Grillo ha scelto deliberatamente i peggiori candidati possibili (i bocciati alle elezioni comunali: in mezza Italia, che è quella dei comuni sotto i 20mila abitanti, se ti vota il tuo condominio e quello di fronte sei quasi matematicamente consigliere, per non farcela devi essere lo scemo del quartiere) per essere sicuro di ottenere gente senza alcuna possibilità di emergere per le proprie capacità-
      "se un sistema non sa autorinnovarsi il rinnovamento passa attraverso la perdita dei vecchi equilibri e l'autoritarismo."
      l'autoritarismo non rinnova, fa prevalere i peggior e inevitabilmente finisce in una guerra persa rovinosamente.

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    6. @Atlantropa
      Penso che nessuno si aspettasse che il M5S cambiasse idea, quello che invece avremmo preferito è che il M5S contestasse a Renzi i suoi punti, discutesse nel merito e si confrontasse.
      L'atteggiamento del M5S mi autorizza la prossima volta che il vicino mi parcheggia davanti al passo carrabile a tagliargli le gomme, perché tanto non sarà la sua lacrimuccia a convincermi che possa parcheggiare in divieto di sosta. E se lo rifà una seconda volta, vengo con due amici forzuti e lo mando all'ospedale, e non saranno certo le sue ossa rotte a convincermi che possa parcheggiare in divieto di sosta.
      In un paese civile chi aggredisce impedendo al prossimo di parlare e rifiutando ogni confronto passa automaticamente dalla parte del torto, soprattutto se condisce tale gesto con la frase "io non sono democratico con te".
      Sentire gente che plaude all'aggressione di Grillo, mi ricorda quelli che sostengono la pena di morte perché chi uccide non è più degno di vivere, quelli che sostengono che bisognerebbe tirare una bomba atomica sul Pakistan così almeno la smettono di minacciarci, quelli che dicono che gli infedeli devono morire tutti, eccetera.

      Io non sto difendendo Renzi per le sue idee politiche (che non condivido nemeno un po'), né penso che i militanti del M5S debbano abbandonare i valori in cui credono. Io sono preoccupato del fatto che un politico che si definisce "non democratico" non venga istantaneamente abbandonato dai propri elettori, chiunque sia il politico.

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    7. Claudio, però non confondiamo gli ambiti.
      Quelle erano consultazioni per la formazione del governo, ed è del tutto evidente (tant'è che Renzi fin dall'inizio dice di saperlo bene) che, a prescindere dai modi, la risposta politica del M5S sarebbe stata necessariamente un no secco su tutta la linea.
      La metafora del passo carrabile mi pare non vada bene, perchè Grillo si è semplicemente rifiutato di dialogare con Renzi, come era suo diritto; onestamente nell'intenzione di non voler parlare con qualcun altro non riesco a vedere tutto questo "fascismo" — al contrario: mi sembrerebbe più fascista la pretesa che che gli altri debbano per forza confrontarsi con noi (o interessarsi di noi, o sorriderci, o volerci bene…).
      Gli unici che eventualmente hanno diritto di lamentarsi con Grillo per come ha condotto la cosa sono coloro che hanno votato perchè il loro capo di partito andasse a quelle consultazioni, o al più coloro che han dato a quel partito il mandato elettorale; ma una lamentela da parte di un elettore PD su quel comportamento di Grillo alle mie orecchie suona un po' come quella di un ateo che si lamentasse perchè la chiesa romana non permette il sacerdozio femminile.

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    8. Devo ammettere che la similitudine col sacerdozio femminile è più azzeccata.

      Però così come una persona fuori dalla chiesa può dire "sono fuori dalla chiesa perché non condivido le sue idee circa il sacerdozio femminile" , allo stesso modo una persona che non ha partecipato alle votazioni on-line del M5S potrà ben dire "sono fuori dal M5S perché la loro aggressività estrema mi fa paura" ... o no? ;)

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    9. Massì, ci mancherebbe, per me puoi lamentarti anche della mancanza del sacerdozio transgender; infatti la mia domanda era soltanto: perchè?, cosa sarebbe cambiato se Grillo fosse stato un po' più a modo?
      Se mi permetti, poi, una digressione: come fa a non preoccuparti a fortiori quello di cui Leonardo ha parlato qualche post fa, ossia la crisi della rappresentatività democratica?, la pretesa (perchè di questo si tratta) di voler governare con il sostegno di un concittadino ogni cinque o sei non è forse più antidemocratico di chi per il momento si è limitato a dire "con te non sono democratico"?

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    10. Caro Atlantropa, sono parecchie le cose che mi preoccupano.
      E parlando di rappresentanza, nemmeno questo Italicum mi piace.
      Ma forse sto diventando come qui vecchietti che si siedono a stramaledire le donne, il tempo ed il governo.

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    11. Ok, ho il quadro ;)
      È che ci sono così tante cose che vanno storte — ultima in ordine di tempo l'affluenza alle regionali sarde — che non sprecherei troppo tempo a sorprendermi che uno che ha la V di vaffa (*) nel nome del partito poi si metta a rifilare vaffa a destra e a manca.
      Non che sia bello vedere il dibattito politico ridotto in questo stato; però insomma Grillo mi pare la conseguenza, o il sintomo, comunque non la causa.

      * o almeno così ho sempre creduto; l'idea che mi sono fatto è che la V majuscola di MoVimento serva a richiamare quella dei V-day, che a sua volta, al netto del richiamo a Churchill, è quella di vaffa. Ovviamente correggetemi se sbaglio.

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    12. Anch'io credevo che la V fosse del Vaffa, ma poi ho incontrato un amico che mi ha detto essere la stessa di "V per Vendetta".

      I Wu-Ming sostengono che il M5S si è appropriato delle numerose lotte presenti sul territorio, ad esempio i NO-TAV, fagocitandole e annullandole; siccome V per Vendetta contiene dei simboli poi usati dal movimento di Anonymous, siccome Casaleggio si autodefinisce un guru dell'informatica (sebbene il suo si pianti quando ha troppo traffico) e siccome Grillo tende a considerare il proprio blog come "la rete"... magari è un tentaitvo di mettere il cappello anche lì.
      Ma potrebbe anche darsi che sia veramente la V di vaffa.

      Tantopiù che Anonymous se ne frega di Grillo e del M5S

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    13. Ehm... ho perso una parola
      -sebbene il suo SITO WEB si pianti quando ha troppo traffico-
      chiedo scusa

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    14. Tirare in ballo l'empatia in politica è stupido.

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    15. Sai che hai ragione?, ho fatto una ricerchina ed a parte poche eccezioni (un articolo di Micromega del 2010 che propende per il vaffa, ed un tizio che sostiene che sia il 5 romano) mi sembra ci sia consenso sul fatto che la V sia (anche graficamente) quella del fumetto/film. Vaffa-day sarebbe stata una sorta di seconda chiave di lettura, non esclusiva ma sovrapponibile alla prima.

      PS: scopro collateralmente che le 5 stelle sono: Acqua, Ambiente, Trasporti, Connettività , Sviluppo.

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  3. E' chiaro che successivamente a periodi percepiti come di:
    stasi, inconcludenza, incapacità, inadeguatezza, disonestà, confusione;
    esasperati dalla percezione personale di:
    emergenza, crisi, povertà, debolezza, impotenza, esclusione
    conducano alla voglia di:
    forza, semplicità, chiarezza, ribellione, tabula rasa, vendetta.

    E' un'equazione. Grillo è un attore che ha deciso di impersonare solo la ribellione, non gli interessa la parte costruttiva. Il suo obiettivo è far avere la maggioranza al M5S, spazzar via la classe politica "con esperienza" dopodichè si arrangeranno i nuovi a governare e a organizzarsi.
    E' un azzardo, sa che come a Parma potrebbero non essere in grado di mantenere le promesse, sa che decidere ogni cosa dal basso è impossibile.

    Ha fatto il sondaggio se andare o no da Renzi, non l'ha fatto per cosa dire a Renzi, in pratica ha dato l'illusione di far scegliere la cosa secondaria agli altri quando in realtà ha deciso lui la cosa fondamentale...

    Ma che personalità forti e "sanguinarie" abbiano la capicità di catalizzare attorno a sè forme organizzative anche estrememamente efficienti questo è dato dalla storia. Sono concentrazioni di potere. E se un sistema non sa autorinnovarsi il rinnovamento passa attraverso la perdita dei vecchi equilibri e l'autoritarismo.

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    1. TI sbagli, il vero obiettivo di Grillo è mantenere il movimento all'opposizione permanente e non raggiungere mai il 51%.
      E un po' come il Federaaliiiismooooo della Lega : un partito che ha un unico punto programmatico vero tutto può permettersi tranne che quel punto venga realizzato,perchè poi dal giorno dopo non avrebbe più ragione di esistere.
      L'unico vero slogan di Grillo è " tutti a casa", ed è l'unica cosa che non può permettersi che accada perchè dal giorno dopo toccherebbe a loro dare risposte alla ggente.

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  4. Vi sintetizzo la situazione politica italiana contemporanea.
    Abbiamo tre ghe pensi mi.
    Mi piacerebbe poter dire che almeno possiamo scegliere se quello ligure, quello toscano o quello immortale brianzolo.
    Invece no. Neppure questo possiamo fare perché ci pensa il padre di tutti i ghe pensi mi, (è già la terza volta di fila) d'accordo con i poteri deboli....

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  5. all'anonimo delle 15:15:00 CET direi che
    l'avevamo scelto un pdc: bersani
    e secondo me beppe strillo e tutto il movimento 5 strilli hanno dimostrato poco rispetto per i milioni di elettori del pd (dico questo solo perché sembra che nel m5strilli sembraino preoccuparsi dello scarso rispetto degli altri partiti verso i loro elettori)
    un par di mioni di elettori del pd hanno scelto in nuovo segretario del pd: renzi
    da quel momento il nuovo segretario del pd fa quel che dovrebbe fare un segretario del pd (lui sì eletto democraticamente) in una repubblica parlamentare come l'italia: dare le dimissioni se non riesce a formare un governo dopo elezioni vinte oppure provare a fare un governo se quello in carica non va bene
    quindi renzi (verso il quale nutro pochissima simpatia) fa bene a tentare di fare un governo e mi auguro che sia un buon governo e non la rovina dell'italia e del pd
    quelli del m5strilli:
    quando vinceranno le lezioni faranno il governo, fintanto che non vorranno partecipare a nessun governo e a nessuna trattativa potranno solo rompere i coglioni ed essere trattati quindi da rompicoglioni
    ora lo spiego, si va a votare col proporzionale:
    tre raggruppamenti simili, nessuno raggiunge la maggioranza
    soluzione A due su tre si uniscono per un governo
    soluzione B si va a votare di nuovo

    ipotesi per la soluzione A il m5strilli non si allea con nessuno, gli altri 2 si schifano ma sono costretti ad allearsi...
    o mio dio, ci ho un déjà vu...
    dovremmo ri-votare ora per essere come siamo adesso?
    è questa la soluzione suggerita da beppe strillo?
    mio dio, ma è un genio!

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    1. Marcello, come fai a dire che si schifano se proprio Matteo ieri l'altro ha detto che c'è profonda sintonia.... un po' di onestà intellettuale...

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    2. bella battuta, mi sto sbellicando
      campagna elettorale perenne, eh?

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    3. Perché non è vero che matteo ha detto che c'è profonda sintonia?

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    4. ...è vero è vero ma marcello preferisce tenere la testa sotto la sabbia...

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  6. Quello che più ha reso quel confronto un momento che dire basso è dire poco ma in una maniera poco decifrabile dai suoi adepti, è l'aria con la quale si è presentato al confronto.
    Non l'aria arrogante però ma l'altra, quella che ha tirato fuori quando Renzi ha tirato uno o due affondi che possiamo dire riusciti e cioè il riferimento allo spettacolo e la dichiarata non provocazione.
    Entrambi colpi ai quali il Guru ha risposto non con aggressività ma con la supponenza mista a paternalismo con la quale l'ha trattato da piccolo povero giovane inesperto.
    Alla dichiarata non provocazione gli ha risposto che se l'avesse fatto si sarebbe spinto su un terreno nel quale lui l'avrebbe incenerito data la diversa decennale esperienza, alla provocazione sullo spettacolo gli ha risposto con la grottesca proposta di dargli gli omaggi, come se Renzi (banke!) non potesse permettersi le prime dieci file solo schioccando le dita e altro che terza fila a sanremo.
    Entrambi momenti nei quali Grillo si è posto dieci piani sopra non per argomenti ma per età, utilizzando quel "Sei giovane" come argomento per sminuirlo.
    E però non torna, visto che la giovane età nel caso dei "ragazzi" del M5S è sempre stato un punto utilizzato a favore a prescindere dall'esperienza, come fosse un lasciapassare sufficiente per perdonare inesperienze errori e necessità di tempo per imparare durante il quale si deve (nell'idea M5S) essere depositari di un margine di tolleranza maggiore rispetto ai "vecchi tromboni" e che anzi li rende più puri e quindi pronti per governare.
    Con questa formula tutto può diventare il contrario di tutto, ogni giorno si può essere intransigenti su cose che il giorno prima si tollerava e viceversa, in un caos totale dato dalla completa e voluta assenza di punti di riferimento dentro il quale diventerà facilissimo far rientrare soprattutto coloro che non hanno strumenti critici necessari per decifrare ciò che gli stai offrendo.
    Ed è per questo che su quel carro sono salite soprattutto le persone che fino a ieri nemmeno conoscevano la differenza tra PdC e PdR, perché gli hai consegnato l'unica forma-partito a loro misura, una forma partito per sostenere la quale non solo non è necessario conoscere il terreno di movimento, ma è addirittura un disturbo il tuo eventuale conoscere i margini e quindi le possibili esondazioni perché saresti di ostacolo a chi ha bisogno di una libertà di movimento totale e assoluta.

    Aspettarsi che chi lo segue sia in grado di leggere la contraddizione, e qui chiudo il cerchio con il post, che sta dietro a quel "ragazzi" usato con benevolenza verso i propri e con scherno verso uno che avrebbe potuto rispondergli "Tu sarai anche più esperto di provocazioni ma il prossimo PdC sono io" chiudendo qualsiasi argomento, e dentro quella contraddizione tutte quelle che a cascata ne derivano, è effettivamente speranza piuttosto vana, perché è proprio su quell'incapacità che si fonda il numero di voti che è riuscito a tirare in barca.

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    1. "Con questa formula tutto può diventare il contrario di tutto... ...far rientrare soprattutto coloro che non hanno strumenti critici necessari per decifrare ciò che gli stai offrendo"
      Purtroppo mi sento di darti ragione, non solo su questo passaggio, ma sull'intero tuo ragionamento (critiche a Renzi comprese).

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  7. Beh oggi è arrivata la scomunica ufficiale di Orellana da parte del sommo vate.
    Orellana meno di un anno fa era il candidato del m5s alla presidenza del Senato.
    "Grasso e Schfani sono la stessa cosa, Orellana è il miglior candidato possibile" dicevano Grillo , Casaleggio e adepti.
    Adesso è il peggior senatore possibile, a proposito del dire tutto e il contrario di tutto.
    Io ormai mi sono rassegnato, i semianalfabeti in Italia sono in maggioranza, chi pensa di fare politica parlando alla testa della gente è sconfitto in partenza.

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    1. In effetti Orellana ha fatto una cosa imperdonabile: ha espresso un suggerimento in maniera pacata e cortese.
      Non lo sapeva che gli atteggiamenti civili ed educati sono incompatibili col non-statuto? Doveva urlare "Vaffanculo Grillo!", allora avrebbe avuto successo.

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  8. Ancora Padoan Schioppa all'economia basta non se ne può più

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    1. Sinceramente io rimpiango i tempi di Padoa Schioppa, la nostra economia aveva un trend positivo, molto più di quello di tremonti, e mille altre cose. Scommetto che anche tu lo rimpiangeresti se all'epoca non fossi stato vittima della propaganda!

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